Un uomo che, testa in giù e braccia dritte lungo i fianchi, cade da un grattacielo. Una delle due Torri Gemelle, appena colpite da un attacco terroristico e, da lì a poco, destinate a cadere. The Falling Man, fotografia simbolo dell’evento di cui oggi ricorre il ventennale, fece il giro del mondo, suscitando sgomento, profonda tristezza, ma anche numerose polemiche. Le cose da sapere sull’immagine icona dell’11 settembre.
The Falling Man, il destino segnato dei jumper
Nel tentativo di sfuggire alle fiamme e al fumo causati dallo schianto dei due aerei, in tanti scelsero di gettarsi nel vuoto precipitando dai grattacieli del World Trade Center di New York, senza alcuna possibilità di sopravvivere. I “jumper”, come furono soprannominati, si lanciarono dagli uffici della compagnia assicurativa Marsh & McLennan, dalla sede della Cantor Fitzgerald, compagnia di bond trading, dal ristorante Windows on the World, situato oltre il 100esimo piano. Le loro storie collettive e individuali hanno segnato profondamente le coscienze degli americani.
The Falling Man, chi è l’autore dello scatto
L’autore dell’iconico scatto è Richard Drew, che nel 2001 lavorava per la Associated Press. Inviato al Bryant Park di Manhattan per una sfilata di moda premaman, si precipitò verso le Torri Gemelle una volta venuto a conoscenza dell’attentato. E scattò le foto di diverse persone che, prive di altra via d’uscita, avevano deciso di buttarsi giù dai due grattacieli. Il giorno seguente l’immagine passata alla storia come The Falling Man era su tutti i giornali: «Uno spettacolo orribile», recitava la didascalia del New York Times. Negli anni successivi, Drew è stato accusato a più riprese di aver sfruttato gli estremi gesti delle vittime, per soddisfare un macabro voyeurismo.
The Falling Man, chi è l’uomo che cade
Protagonista di una delle fotografie più famose al mondo, ma con l’identità ancora avvolta nel mistero. Probabilmente afroamericano, latino o mediorientale, visto il colore della pelle, The Falling Man aveva addosso un indumento bianco: qualcuno avanzò l’ipotesi che fosse un cuoco o un cameriere del Windows of the World. Il reporter canadese Peter Cheney andò oltre, indicando Norberto Hernandez, che lavorava come pasticciere nel ristorante. Contattò persino la famiglia, che non la prese benissimo, infastidita dall’invasione della privacy in un momento di grande dolore, ma anche dall’idea che il loro caro avesse potuto togliersi la vita. Un altro nome uscito è quello di Jonathan Briley, che quel giorno era al ristorante, ipotesi non respinta dalla famiglia. Ipotesi, appunto, perché sull’identità dell’uomo che cade non ci sono certezze.