Houston abbiamo un problema

Nicolò Delvecchio
22/09/2021

Anti-abortista. A favore delle armi, anche per i docenti. Costruttore di muri e barriere. Chi è il governatore trumpiano del Texas Greg Abbott, finito sotto i riflettori dopo le violenze sui migranti haitiani al confine con il Messico.

Houston abbiamo un problema

Le immagini che arrivano dal Texas, con migliaia di migranti provenienti da Haiti brutalmente respinti dalle autorità di frontiera statunitensi (che in molti casi hanno usato le briglie dei cavalli a mo’ di fruste) hanno fatto il giro del mondo. E non solo per l’inaudita violenza, ma perché si pensava – forse ingenuamente – che il cambio di amministrazione a Washington avrebbe portato a un approccio più “morbido” nei confronti dei migranti che tentano di entrare negli Stati Uniti. Non è così, e anche se la Casa Bianca ha subito condannato le «orribili immagini», il problema per Joe Biden resta. Perché è vero che le azioni degli agenti non sono responsabilità del presidente, ma è altrettanto vero che con l’addio di Trump non c’è stato quel cambio di rotta sui migranti che ci si aspettava. E non è il solo aspetto su cui questa amministrazione e la precedente sembrano affini.

Anche perché l’obiettivo dell’attuale Amministrazione è quello di rispedire ad Haiti il maggior numero possibile degli oltre 15 mila che in questi giorni hanno provato ad attraversare il confine tra Messico e Usa. E questo nonostante il Paese centroamericano, nel caos politico da due mesi, sia stato recentemente colpito da un terribile terremoto che ha causato 2 mila morti, con 600 mila persone che necessitano assistenza umanitaria. La situazione ad Haiti è tragica, ma questo sembra non interessare: se da un lato ad alcuni migranti è stato concesso l’ingresso negli Usa, dall’altro i rimpatri e le espulsioni sono già cominciati.

Greg Abbott, chi è il governatore del Texas super trumpiano 

Chi invece non sembra affatto impressionato da quelle immagini è Greg Abbott, il governatore del Texas. Repubblicano, ex Procuratore generale e membro della Corte suprema del suo Stato, è al suo secondo mandato dopo aver vinto le elezioni nel 2014 e nel 2018. Repubblicano, forse, è un po’ riduttivo, visto che si è fatto portavoce di un programma ultraconservatore: oppositore dei diritti Lgbt, anti-abortista, favorevole a controlli “leggeri” sulle armi, grande oppositore dell’Obamacare – la legge che garantisce a tutti i cittadini americani l’assicurazione sanitaria – Abbot non poteva che essere un fervente sostenitore di Donald Trump. Non un dettaglio, quest’ultimo, visto che non sono pochi i repubblicani ad aver preso le distanze dall’ex presidente nei quattro anni del suo mandato.

Donald Trump e Greg Abbott (Getty)

Abbott e l’operazione Lone Star 

Sull’immigrazione, Abbott ha già avuto il suo bel da fare. Non solo è sempre stato favorevole alla costruzione e all’ampliamento del muro tra Texas e Messico, ma col cambio di Amministrazione è anche andato oltre: ad agosto, infatti, ha stanziato 25 milioni di dollari per la costruzione di una barriera di cemento lunga oltre tre chilometri lungo il confine. Pur di non far arrivare migranti dal sud, quindi, Abbott è disposto a rinunciare a fondi del governo federale e utilizzare i soldi dei contribuenti texani. Uno sforzo che è parte dell’operazione Lone Star, l’iniziativa del governatore per «costruire un muro di confine, utilizzare barriere strategiche ed erigere steccati temporanei», come specificato da un suo portavoce.

Lo scontro con la Casa Bianca

La sua dura politica anti immigrazione ha portato anche a scontri con l’Amministrazione Biden, che pure sul tema non è particolarmente soft. A luglio, Abbott aveva emanato un ordine esecutivo in base al quale la polizia avrebbe potuto fermare, e accompagnare oltreconfine, le macchine con a bordo i migranti. Una decisione motivata dalla necessità di combattere il Covid-19 (il Texas è però stato tra i primi a rimuovere l’obbligo di mascherina), ma accolta con dure critiche. Tre giorni dopo, il governo Biden aveva fatto causa allo Stato per bloccare e invalidare il provvedimento. «Fino a quando il presidente e la sua Amministrazione non faranno il loro lavoro per far rispettare le leggi, lo Stato del Texas continuerà a intensificare i suoi sforzi per proteggere le comunità». Inevitabilmente, i fatti di questi giorni hanno portato a una escalation dello scontro con Washington: «Mentre Biden continua a creare caos, il Texas deciso di proteggere il confine, non solo per chi ci vive, ma per tutte le comunità degli Stati Uniti. Continueremo ad aumentare le risorse statali per salvare vite e mantenere i texani al sicuro. È ora che Biden migliori il suo gioco».

Greg Abbott dalle armi ai docenti alla stretta sull’aborto

Abbott ha sempre fatto sue le istanze più radicali del partito repubblicano. Nel 2015 approvò un taglio di 150 milioni dal budget destinato ad alcune cure pediatriche, rendendo le terapie disponibili solo a pagamento o con una assicurazione sanitaria privata. Il provvedimento fu poi sospeso dopo una causa intentata dalle famiglie colpite dai tagli. La sua amministrazione ha poi sensibilmente indebolito i controlli sulla vendita di armi, e legalizzato il porto di armi in pubblico per chi è fornito di licenza. Anzi, nel 2021 ha consentito anche ai texani privi di licenza di portare delle pistole in pubblico. In risposta alle sparatore nella chiesa di Sutherland Springs del 2017, e della scuola di Santa Fe del 2018, Abbott ha insistito sulla necessità di armare docenti e funzionari pubblici, piuttosto che limitare la circolazione di armi.

Dure anche le sue posizioni sull’aborto. Dopo aver provato per anni a far passare una legge per seppellire o cremare i feti, invece che smaltirli come normalmente avviene, il 18 maggio 2021 ha firmato il Texas Heartbeat Act: si tratta di una legge che vieta l’aborto dopo la prima rilevazione del battito cardiaco, proibendo di fatto la maggior parte delle operazioni. I battiti, infatti, possono essere rilevati già dopo sei settimane di gestazione. Nel 2013, da Procuratore generale, ha provato senza successo a difendere il divieto di matrimoni omosessuali imposto dal governo statale, anche se da quell’anno le unioni dello stesso sesso sono legali in Texas. Nel corso delle manifestazioni per Black Lives Matter ha invitato i texani a sostenere le forze dell’ordine, ed è fermamente contrario alle teorie – quelle più scientificamente provate – sul cambiamento climatico. Per Abbott il clima sta cambiando, ma non sono gli uomini i principali responsabili.