Prima la batosta in Friuli Venezia Giulia, che segue quelle inanellate nel Lazio e in Lombardia. E poi il colpo di teatro di Matteo Renzi che ha annunciato la sua nuova avventura come direttore editoriale de Il Riformista. Una notizia che ha spiazzato non poco sia tra le fila di Italia viva sia tra quelle di Azione!. Regna la confusione, insomma, sotto il cielo del Terzo polo, proprio mentre, tra l’altro, nel centrodestra gli azzurri sono a loro volta scossi dal nuovo ricovero in ospedale del leader Silvio Berlusconi.

Ufficialmente il progetto di partito unico procede ma i dubbi dopo le batoste elettorali restano
Per quanto Carlo Calenda, che poi è il leader che ha in mano le redini del progetto di un futuribile partito unico, faccia buon viso a cattivo gioco sia sul risultato elettorale in Fvg e sia sul nuovo lavoro di Renzi (pur fissando precisi paletti in un’intervista a La Stampa di oggi) dietro le quinte più di un terzopolista confessa stupore. Che fine farà il nuovo soggetto centrista? Sia da Italia viva che da Azione rispondono senza colpo ferire: «Il progetto va avanti. Tutto confermato. Il prossimo appuntamento è con l’assemblea costituente». L’assise dovrebbe tenersi a giugno. Ma off the record la musica cambia: «Al di là di quello che vuole fare Renzi, che pur essendo il più intelligente di tutti non ha e non porta voti, una riflessione sul futuro va aperta. Anche perché queste tornate elettorali», ragionano diversi centristi con Tag43, «sembrano proprio mostrare una polarizzazione che non lascia spazio a un’area moderata autonoma».

Le sirene dei cattolici liberali e di Fioroni
E, in effetti, soprattutto dentro Italia viva non manca chi già considera superato il Terzo polo e «vecchi» Renzi e Calenda, cominciando a guardare oltre. Dove per esempio? «A Beppe Fioroni e ai cattolici liberali. Si tratta di un’area molto dinamica in questa fase e determinata a contare. «Un dinamismo», sottolinea una fonte terzopolista, «che non è sfuggito, per fare un nome, all’ex ministra Elena Bonetti». Che la deputata renziana e attuale vicepresidente del Terzo polo possa dialogare con queste realtà non contraddice certo la sua storia personale, fatta di volontariato, associazionismo e attenzione al mondo cattolico. Ma, in realtà, non è in contraddizione neppure con quanto Bonetti ripete da sempre sulle finalità del futuro partito unico e cioè «riuscire a fare sintesi delle tradizioni che hanno animato il centro e scrivere così insieme un pezzo nuovo della politica italiana, rompendo lo schema del bipolarismo».

La piattaforma popolare Tempi Nuovi e le divergenze con Calenda
Comunque sia, una cosa è certa ed è il fermento che si registra fuori dal recinto di Azione e Italia viva e cioè intorno alla piattaforma popolare “Tempi Nuovi” che ha tra i suoi principali promotori proprio Fioroni. L’ex ministro dell’Istruzione che dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie ha abbandonato il Pd, interpellato da Tag43, però, lo dice chiaramente: «Adesso non siamo interessati al ‘chi viene’ o al ‘con chi andiamo’. Ma siamo impegnati ad organizzarci. Lo scopo è creare un’area, e non un partitino, che metta insieme popolari, moderati e cattolici. Delusi sia di destra che di sinistra. Poi a settembre decideremo cosa fare». Il sottinteso è che da queste parti guarderanno a quello che maturerà sul fronte del Terzo polo, ma non escludono neppure di muoversi da soli, anche alle prossime Europee. Un’ipotesi che tra i terzopolisti considerano molto probabile: «Se dal fronte cattolico liberale alzeranno troppo l’asticella, soprattutto sul piano della leadership, purtroppo saranno problemi. Perché Calenda non farà mai un passo indietro». Insomma, sarebbe la solita proliferazione dei ‘centrini’.