Prima i tweet e le interviste, poi le carte e i documenti. La spaccatura interna al Terzo Polo, con Azione e Italia Viva che appaiono sempre più lontani, al di là dei proclami, passa dalle carte bollate che inaspriscono ancora di più i toni dello scontro. Il Giornale rivela alcuni documenti che il partito di Matteo Renzi avrebbe messo sul tavolo dopo che su Twitter, nella serata dell’11 aprile, era stato quello di Carlo Calenda a fare lo stesso, per smontare le difese dei renziani. Questi, infatti, avevano pubblicato un presunto documento segreto in cui si parlava della costruzione del partito unico e che sarebbe stato inviato «solo a Renzi», senza poi ricevere risposta. Ma Italia Viva smentisce.
Questa è la proposta mandata solo a Renzi per la costituzione del partito unico settimane fa e da lui respinta. Non prevede alcuno scioglimento preventivo di IV e Azione, anzi si parla del 2025. E sono presenti tutte le garanzie di democraticità. Aspettiamo risposte di merito. pic.twitter.com/HqDEGOaRi7
— Azione (@Azione_it) April 11, 2023
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Italia Viva: «Ultimatum surreali»
Italia Viva, quindi, passa al contrattacco con una nota ufficiale: «Nella serata di ieri Azione ha pubblicato sui propri social un documento riguardante la proposta per la costituzione del partito unico. A differenza di quanto riportato tale documento non è stato inviato solo a Renzi ma trasmesso a tutto il gruppo dirigente di Italia Viva. È altresì falso che a tale documento non sia arrivata una risposta. Due giorni dopo averlo ricevuto infatti, il gruppo dirigente di Italia Viva si è riunito via zoom e ha risposto con una nota ufficiale contenente alcune proposte di modifiche, essenzialmente riguardanti le garanzie di un percorso democratico dal basso. I punti ancora aperti saranno sciolti dal lavoro dei comitati indicati dal documento e saranno poi offerti all’approvazione delle assemblee nazionali. Si fa altresì notare come i gruppi di lavoro, vale a dire il gruppo che si occuperà di scrivere il manifesto dei valori e quello delle regole, sono definiti e in alcuni casi si sono già riuniti. Per il manifesto dei valori IV ha indicato Bellanova, Noja, Scalfarotto, Gadda, Marattin. Per il comitato delle regole Rosato, D’Alessandro, Faraone, Paita e Fregolent. Italia Viva conferma il proprio via libera al progetto partito unico democratico dal basso, senza bisogno di alcun ultimatum utili a livello mediatico ma totalmente surreali».

Il tweet di Calenda contro Iv: «Insultano ogni due secondi»
Ma non è finita. Dalla guerra dei documenti si è tornati sui social. Lo stesso Carlo Calenda all’ora di pranzo ha attaccato i membri di Italia Viva con un tweet: «Ogni due secondi esce una dichiarazione più o meno insultante di un dirigente/parlamentare di Italia Viva. Ricordo pacatamente che abbiamo una riunione alle 18.30 per discutere di una questione di merito cruciale. Cerchiamo di arrivarci. Pace e bene».
Ogni due secondi esce una dichiarazione più o meno insultante di un dirigente/parlamentare di Italia Viva. Ricordo pacatamente che abbiamo una riunione alle 18.30 per discutere di una questione di merito cruciale. Cerchiamo di arrivarci. Pace e bene.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) April 12, 2023
Boschi difende Renzi: «Divorzio? Per noi fulmine a ciel sereno»
Già da ieri Calenda ha più volte sottolineato, al pari dei membri del suo partito, come il nodo cruciale sia lo scioglimento di Italia Viva: «Se stiamo divorziando? Lo deve chiedere a lui. Sono 48 ore che vengo bersagliato da attacchi anche personali da parte di quasi tutti i dirigenti di Italia Viva. Il punto per noi è politico: Renzi si rifiuta di prendere l’impegno di sciogliere Italia Viva quando nascerà il nuovo partito e sta bloccando ogni passo avanti sulla strada del partito unico». Ma dall’altra parte a difendere Matteo Renzi è Maria Elena Boschi, deputata di Iv. In un’intervista al Corriere della Sera, infatti, dichiara: «A quanto pare c’è un divorzio, anche se per tutti noi è stato un fulmine a ciel sereno. Nessuno si capacita del perché Calenda abbia cambiato idea all’improvviso sul progetto del partito unico. Se si fa il congresso per il partito unico, Azione e Italia Viva si sciolgono. Se si fa la federazione no. E se chiami il congresso, poi non ti devi stupire che ci siano candidature alternative».
Richetti: «Dicano cosa vogliono fare»
E nello scontro scende in campo anche Matteo Richetti, deputato di Azione e capogruppo alla Camera. A Repubblica spiega: «Sono amico di Renzi: ha annunciato che farà il direttore del Riformista e che avrebbe lasciato la responsabilità di partito a Calenda. Poi si è ripreso la presidenza di Italia Viva facendo il contrario. Lo dico con chiarezza: dobbiamo capire cosa vuole fare il nostro compagno di strada. Io ricordo che noi abbiamo eletto trenta parlamentari con un simbolo che aveva il nome di Calenda bene in vista: va bene il giochino, ma adesso basta. Dicano cosa vogliono fare e lo facciano».
