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Vaccino anti Covid, terza dose per i 40enni: come funziona

Prevista per dicembre, è stata anticipata al 22 novembre. Si lavora a un decreto per renderla obbligatoria ai sanitari. Le cose fa sapere

22 Novembre 2021 08:00 Redazione

Scatta da oggi 22 novembre la campagna vaccinale contro il Covid per le terze dosi destinate alle fasce d’età che vanno dai 40 ai 59 anni. L’inizio era previsto per l’1 dicembre, ma il governo ha scelto di anticiparlo visto il costante aumento dei contagi e della curva epidemica in Italia e in Europa. In totale sono circa 93 milioni i vaccini fatti in Italia finora, con una percentuale di utilizzo pari al 93,1 per cento rispetto ai 99,9 milioni a disposizione delle regioni. I completamente vaccinati sono quasi 46 milioni, pari all’84,43 per cento della popolazione over 12, come risulta dal sito del governo.

Terza dose, dove farla e quali vaccini si utilizzano

In generale è possibile sottoporsi alla terza dose negli hub vaccinali, dai medici di famiglia e nelle farmacie. I vaccini autorizzati in Italia per questo tipo di richiamo, indipendentemente da quelli utilizzati per il ciclo primario, sono quelli a mRna autorizzato: Pfizer/BioNTech oppure Moderna. Esistono due tipologie di terza dose: quella addizionale che viene inoculata dopo 28 giorni dal completamento del ciclo primario. Viene utilizzata per le categorie a rischio come gli immunocompromessi. Per tutti gli altri c’è il cosiddetto booster, ossia il richiamo, somministrato dopo almeno 6 mesi dalla seconda dose di vaccino.

Terza dose, verso l’obbligatorietà per i sanitari

Si punta dunque ad accelerare il più possibile sulle terze dosi, e per i sanitari l’obbligatorietà scatterà a breve: il governo sta lavorando in queste ore ad un decreto che sancirà l’obbligatorietà della terza dose per i sanitari e l’obbligo dovrebbe scattare già a partire dall’1 dicembre. Ad oggi risultano ancora sospesi 1767 professionisti su 468 mila iscritti agli albi dei medici e degli odontoiatri. I richiami tra i sanitari comunque procedono e, secondo una rilevazione della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), è pari al 42 per cento la percentuale di medici, infermieri e operatori che hanno già ricevuto la terza dose, per un totale di circa 600 mila operatori. La misura sull’obbligo del richiamo per i medici, insieme alla riduzione della durata di validità del green pass, dovrebbe essere esaminata dal Consiglio dei ministri la prossima settimana.

Per il Cts la vaccinazione anti-Covid diventerà annuale

Per il Comitato tecnico dello Spallanzani, l’obbligo vaccinale, andrebbe inoltre esteso anche ad altre categorie a rischio o a stretto contatto con il pubblico ed è ipotizzabile una rivaccinazione annuale anti-Covid. La stessa Ema ha sottolineato che la terza dose restaura la protezione che si vede al completamento della seconda e «dovrebbe essere somministrata alla maggioranza della popolazione». Intanto è attesa per le pillole antivirali per il trattamento della malattia e l’Italia si prepara: la Struttura Commissariale ha infatti avuto mandato dal ministero della Salute di acquisire un quantitativo pari 50 mila cicli di trattamento di farmaci antivirali orali per Covid-19 per ciascuna tipologia dei farmaci Molnupiravir e Paxlovid. Per questi farmaci, si avvieranno le procedure per la stipula dei contratti al fine di consentirne la disponibilità non appena le aziende saranno in grado di fornirli.

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