Il devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria non ha lasciato indifferenti gli altri Paesi del mondo. Dall’Italia è già pronto il primo aereo di aiuti, organizzato dalla Protezione civile. Per il decollo si attende il placet dell’Unione Europea. Il modulo italiano prevede 50 operatori dei vigili del fuoco e 12 tonnellate di attrezzature. A spiegarlo è Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile: «Stiamo lavorando per fornire la disponibilità dei nostri team con il corpo nazionale del vigili del fuoco ad intervenire». Il numero delle vittime viene aggiornato di ora in ora. Il bollettino dell’ora di pranzo, intorno alle 14 italiane, parla di quasi 1.800 morti: 1.014 in Turchia e 783 in Siria. Ma si tratta solo del conteggio ufficiale, si continua a scavare in cerca dei dispersi.

Curcio: «La Turchia deciderà chi accettare»
Curcio ha spiegato come funziona il sistema Ue relativamente alle richieste d’aiuto e all’invio di soccorsi: «Abbiamo, attivati dal meccanismo europeo, dato la nostra disponibilità. Attendiamo di verificare se queste squadre vengono accettate. Il meccanismo funziona così: c’è il paese che richiede, in questo caso la Turchia. Altri paesi che offrono, tra cui l’Italia. E poi la Turchia deciderà, in funzione della vicinanza e di altri parametri, chi accettare. I team sono variabili, si cerca di caratterizzarli in base alle richieste e ai luoghi. È personale molto specializzato sulla ricerca e soccorso».
Industrial and business area in Antakya. Nothing is standing. Looks like some parts of Syria pic.twitter.com/U6oHxr8Oul
— Ragıp Soylu (@ragipsoylu) February 6, 2023
Musumeci: «Garantiremo massimo sostegno possibile»
Anche il ministro Nello Musumeci, ex governatore della Regione Siciliana e attualmente al governo con delega alla Protezione Civile, spiega come funziona il sistema. «L’Italia», dichiara, «ha offerto l’invio di aiuti per supportare le autorità locali nelle attività di ricerca e soccorso. L’offerta ora dovrà essere accettata dall’Emergency Response Coordination Centre (ERCC) e dalla Turchia. Il nostro Paese valuterà eventuali ulteriori richieste avanzate dalle autorità turche garantendo il massimo sostegno possibile». Sul posto sono già attivi i diversi team di Medici senza frontiere presenti sul territorio.
A highway in Hatay’s Reyhanlı #TurkeyEarthquake pic.twitter.com/gdeDOnWJQl
— Ragıp Soylu (@ragipsoylu) February 6, 2023
L’Ue ha mobilitato squadre in tutta Europa
Intanto l’Unione Europea si è già attivata mobilitando dieci squadre di primo soccorso da Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia e Romania. Josep Borell e Janez Lenarcic, rispettivamente alto rappresentante Ue per la politica estera e commissario europeo alle emergenze, spiegano: «Il centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue è in contatto diretto con le autorità della Turchia per coordinare ulteriori aiuti, se necessario. L’Ue è pronta a sostenere le persone colpite in Siria, che ha anch’essa riportato vittime, attraverso i suoi programmi di assistenza umanitaria. I nostri pensieri sono con tutti coloro che hanno perso i propri cari e i coraggiosi primi soccorritori che lavorano per salvare vite umane».
