Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Sostenibilità
Vedo verde

Per un pugno di rame

Minerali e terre rare costituiscono elementi imprescindibili per la transizione energetica, ma le quantità disponibili in natura sono esigue. L’allarme dell’Agenzia internazionale

10 Maggio 2021 16:1710 Maggio 2021 16:19 Chiara Colangelo
Terre rare e minerali, la transizione energetica a rischio per la grande difficoltà di trovare simili elementi

La transizione energetica non sarà un processo indolore né per il Pianeta né per l’economia. «Esigue risorse ci mettono davanti diverse sfide», spiega l’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie) nel suo rapporto “Il ruolo dei minerali strategici nella transizione verso l’energia pulita”. Il riferimento è a Litio, cobalto, manganese, nickel, grafite, rame, cromo, silicio, oltre alle cosiddette terre rare, tutti elementi necessari per abbandonare i combustibili fossili, ma estremamente difficili da reperire. Per tale ragione, ha affermato il direttore generale dell’Aie, Fatih Birol, «le ambizioni climatiche dei Paesi, in primis la possibilità di raggiungere zero emissioni entro il 2050, rischiano di essere realmente compromesse».

Un aspetto non secondario su cui «le politiche energetiche degli Stati devono soffermarsi», si legge ancora nel rapporto, «è evitare che, a causa di un’offerta limitata, i prezzi di tali materie aumentino in modo incontrollato. Bisogna assicurarne l’approvvigionamento per tutti, non solo per pochi Paesi ricchi».

Nickel e zirconio: crescita record della domanda

L’Aie stima, infatti, che entro il 2040 la domanda mondiale di rame crescerà del 40 per cento rispetto ai livelli attuali. «Si tratta di un minerale indispensabile per costruire le reti di distribuzione dell’energia elettrica». Crescerà sempre del 40 per cento la richiesta di terre rare, strategiche per il settore dell’hi-tech. «Lo sviluppo dell’idrogeno verde farà aumentare, inoltre, le pretese di nickel e zirconio – elementi chiave per costruire gli elettrolizzatori usati per scindere la molecola d’acqua – e il fabbisogno di platino per le batterie a idrogeno. Aumenterà del 70-90 per cento pure la domanda di litio e cobalto».

L’economista americano Jeremy Rifkin, autore del libro Un Green Deal Globale, ha teorizzato la fine del mercato dei combustibili fossili a favore dell’energia solare e dell’eolico entro il 2028. Il monito dell’Aie, tuttavia, sembra andare in direzione opposta e sui problemi legati alle risorse minerali, paventa addirittura il rischio di tensioni politiche.

Vulcani e fondali marini: la corsa alle terre rare

La Cina, che ha annunciato senza scendere nei dettagli di volere raggiungere la neutralità climatica entro il 2060, è il primo esportatore al mondo di terre rare, neodimio e disprosio, nonché di zinco e litio. E ancora, è il terzo produttore di rame a livello globale. Inoltre, spiega l’Aie che «le terre rare spesso si trovano in zone pericolose, ad esempio vicino ai vulcani e in aree difficili o impossibili da raggiungere, generalmente, a chilometri di profondità in mare aperto».

Una cava di Rame (Getty)

Non è un caso che la rivista scientifica internazionale Nature abbia parlato dei fondali marini come potenziali riserve di terre rare e minerali. Alcuni ricercatori giapponesi hanno scoperto un deposito di 1,2 milioni di tonnellate di terre rare a chilometri di profondità nel sud del Pacifico, arrivando a stimare che nell’area limitrofa alle coste potrebbero essercene 16 milioni. Un simile quantitativo soddisferebbe la domanda mondiale per altri 50 anni. E, proprio come il Giappone, anche l’Australia, gli Stati Uniti, il Brasile e il Sudafrica, che temono la dipendenza dalla Cina, hanno iniziato a cercare potenziali giacimenti di risorse minerali rare.

Parchi eolici a rischio

L’Aie guarda con attenzione pure allo sviluppo dei parchi eolici, per la cui costruzione serve un gran quantitativo di risorse minerali. «Se le politiche sosterranno lo sviluppo dell’energia ricavata dal vento, la domanda mondiale di terre rare aumenterà dalle tre alle sette volte, tra impianti a terra e in mare aperto, entro il 2040». Di questo passo, il neodimio, impiegato per costruire i magneti delle turbine eoliche, utili a trasformare il vento in energia, potrebbe scomparire dal mercato entro lo stesso anno.

Oggi solo nell’area Ue il 16 per cento di tutta l’energia consumata proviene dal vento. In base alle statistiche di WindEurope, in un anno sono stati installati parchi eolici capaci di produrne 14,7GW, a cui si aggiungono i 4 GW derivati da impianti situati in mare aperto, tra Regno Unito, Germania, Danimarca, Belgio, Portogallo e Spagna.

La sostenibilità passa dal recupero

Di fronte a una mole di richiesta tanto vasta, diventa imprescindibile potenziare il recupero di minerali e terre rare. L’argomento è stato oggetto di discussione al World Economic Forum di Davos: oro, terre rare, cobalto, litio, rame potrebbero essere estratti dagli apparecchi elettronici dismessi. Come scritto nel rapporto “A New Circular Vision Electronics Time For a Global Reboot”, d’altronde, a breve la produzione annuale di rifiuti elettronici toccherà le 120 milioni di tonnellate. «Una gestione impropria comporterebbe una significativa perdita di materie prime preziose e poco diffuse, tra cui le terre rare, oltre a creare danni per la salute e l’ambiente».

Un telefono da cui recuperare materiali (Getty)

La transizione energetica si lega, dunque, all’economia circolare, sebbene il pianeta in materia appaia piuttosto indietro. Delle circa 50 milioni di tonnellate attualmente prodotte ogni anno, solo il 20 per cento viene riciclato. Senza considerare il recupero incontrollato degli apparecchi elettronici nei Paesi in via di sviluppo, dove grandi quantità di prodotti – 1,3 milioni di tonnellate solo dall’Ue – vi confluiscono in materia illecita.

Tag:Economia circolare
Eddie Jordan ha parlato di Corinna Schumacher e di come sia prigioniera da 10 anni come il marito dopo l'incidente.
  • Motori
Corinna Schumacher, Eddie Jordan: «Prigioniera da 10 anni per proteggere il marito»
Jordan è sempre stato al fianco di Michael e ora ha voluto parlare al The Sun Online
Claudio Vittozzi
La Fiat non sarà più sponsor della Figc
  • Lavoro
La Fiat non sarà più sponsor della Figc
Elkann rompe con la FIGC: la Fiat non sarà più top sponsor. Uno strappo forse dovuto al caso plusvalenze e al gelo con la Federazione. Stasera nella sfida tra Italia e Inghilterra debutta il marchio Volkswagen.
Redazione
Franco I e Franco IV è un duo beat degli anni '60 protagonista di Un disco per l'estate con brani come Ho scritto t'amo sulla sabbia e Sole
  • Cultura e Spettacolo
Franco I e Franco IV: età veri nomi e storia del duo musicale anni 60
Il duo beat noto negli anni Sessanta ha partecipato a numerosi Dischi per l’estate. Lo scioglimento nei primi anni Settanta.
Gerarda Lomonaco
L'imprenditore russo Artem Uss, figlio di un governatore della Siberia, evade i domiciliari a Milano. Era stato arrestato a Malpensa nell'ottobre 2022
  • Cronaca
L’imprenditore russo Artem Uss, figlio del governatore di una regione siberiana, evade i domiciliari a Milano
Dopo l'arresto nell'ottobre scorso, l'uomo è fuggito dall'appartamento nel milanese. Due giorni fa la Corte d'Appello aveva detto sì all'estradizione negli Usa.
Redazione
Allarme dell’Onu nella Giornata mondiale dell’acqua. Rischio di crisi globale per lo spreco e il cambiamento climatico. I dati in Italia.
  • Attualità
Fonte Dracula
Nuovo allarme dell’Onu in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. Alto rischio di crisi idrica globale per il consumo eccessivo e “vampiresco” dell'uomo e i cambiamenti climatici. Italia campionessa di spreco.
Fabrizio Grasso
Il nuovo rapporto dell'Onu, presentato a Interlaken, indica la via per frenare la crisi climatica. I punti chiave, dal Net Zero alla Cop28.
  • Attualità
Cop de théâtre
L’Onu ha pubblicato una guida per frenare la crisi climatica ed evitare la catastrofe. Ecco cinque punti chiave, dagli obiettivi del prossimo vertice globale sul clima di Dubai alla centralità dei comportamenti individuali.
Fabrizio Grasso
Sviluppato a Cambridge un sistema per convertire plastica e CO₂ in energia sostenibile. In arrivo enzimi di batteri modificati geneticamente.
  • Attualità
Un calore di plastica
Sviluppato a Cambridge un sistema che consente di convertire plastica e CO₂ in energia sostenibile grazie al sole. In arrivo anche enzimi di batteri modificati geneticamente.
Fabrizio Grasso
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021