Un bracere per scaldarsi dal freddo, in un appartamento di una palazzina qualunque, per combattere il freddo: poi la tragedia per esalazioni da monossido di carbonio. È stata trovata così, morta in casa, una coppia di Teramo. La palazzina risultava formalmente disabitata, ma evidentemente non era così. Secondo gli inquirenti, la morte risalirebbe alla notte scorsa, tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Alcuni senzatetto pakistani avevano pensato di ripararsi proprio lì e avevano trovato i due cadaveri. Da qui arriva l’allarme lanciato ai carabinieri.
Teramo, coppia trovata morta in casa: avevano acceso un bracere per scaldarsi
I militari sopraggiungono a mezzanotte e un quarto. Per loro non c’è già più nulla da fare. A seguito di accertamenti, si potrà dare un nome alle vittime: si tratta di una donna di Teramo di 44 anni e un giovane del Gambia di 26 anni. A quanto pare, i due avevano trovato riparo lì abusivamente. Stando a una prima ricostruzione del medico legale – che non ha riscontrato segni di violenza – i due avrebbero cercato riparo davanti al bracere, che avrebbe però provocato anche la diffusione del monossido di carbonio.

La coppia si sarebbe così addormentata, ma le esalazioni ne avrebbero causato l’avvelenamento, impedendone il risveglio al mattino dopo. Si sa anche il nome della donna vittima di questo grave incidente. Si chiamava Alessia Sardella.
Le indagini sono in corso
Sul posto è intervenuto anche il personale del 118, che ha potuto solo riscontrare il decesso. Ora si attendono ulteriori riscontri da parte della procura di Teramo per dare un nome anche al ragazzo del Gambia e per capire perché i due si trovassero insieme proprio in quello stabile.

Le temperature di dicembre non lasciano tregua alle persone in difficoltà, che devono combattere anche con il freddo e che cercano qualunque riparo pur di non congelare.