L’invasione russa in Ucraina ha cambiato volto a numerosi sport. In tutto il pianeta, molte discipline e campionati continentali e mondiali hanno vietato ad atleti russi e bielorussi la partecipazione. Tra i più bersagliati da critiche c’è stato Wimbledon. Ma mentre il tempio del tennis ha imposto il divieto alla partecipazione a chiunque provenga da Russia e Bielorussia, c’è un torneo in Italia che questi atleti li ospiterà. Si tratta degli Open Internazionali Confindustria Venezia e Rovigo, che si disputeranno a Gaiba dal 13 al 19 giugno. Un torneo su erba, tutto al femminile, che ha detto sì alla partecipazione delle tenniste russe e bielorusse, che giocheranno al fianco di ucraine e delle migliori racchette italiane.

Gaiba, agli Open oltre 60 tenniste: ci sono anche russe, bielorusse e ucraine
Il torneo di Gaiba vanta un montepremi da 115mila dollari e la sua classifica permetterà alle tenniste di guadagnare punteggi nel ranking mondiale. Ma la lezione degli Open Internazionali Confindustria Venezia e Rovigo, che dal 2016 si tengono nella cittadina sulla sponda del Po, sarà di natura diversa. Ci saranno tenniste russe e bielorusse, escluse da altri tornei come Wimbledon, e giocheranno al fianco di ucraine, italiane e altre atlete. Una sessantina le professioniste provenienti da tutte il mondo, 32 in singolo e 16 coppie per il doppio. Tra le italiane ci saranno Lucia Bronzetti e Martina Trevisan. Il sogno è che possa partecipare l’ex top ten Sara Errani.
A Gaiba un messaggio di pace
Al di là del tennis, quindi, Gaiba sarà scenario di un momento di pace. Tenniste provenienti tanto dall’Ucraina quanto dalla Russia si sfideranno come accadeva prima del conflitto iniziato il 24 febbraio scorso. Chissà cosa ne pensano i tanti tennisti che hanno apertamente criticato la scelta di Wimbledon di escludere atleti tanto dal tabellone maschile quanto da quello femminile provenienti da Russia e Bielorussia. Su tutti Novak Djokovic, che ha apertamente parlato di «scelta folle».
