Dagli abiti cut out alla lingerie in bella vista, il ritorno del vedo non vedo

Camilla Curcio
10/05/2022

La stoffa esce di scena per lasciare il posto a scollature generose e trasparenze. Un trend che ha fatto innamorare couturier come Valentino e celebrità come Chiara Ferragni. Tra dichiarazioni di ritrovata libertà, riferimenti al femminismo e riuscite operazioni di marketing.

Dagli abiti cut out alla lingerie in bella vista, il ritorno del vedo non vedo

Trasparenze, biancheria intima in evidenza e capi dalle linee striminzite. Dopo due anni trascorsi in tuta, tra le quattro pareti di casa e con un armadio traboccante di vestiti impregnati di naftalina, le fashion victim si riappropriano della vita sociale con look che, tra le occasioni speciali e il tempo libero, giocano molto sulle scollature vertiginose e sull’effetto ‘vedo non vedo’. Una tendenza in voga anche tra celebrità e influencer che, sui red carpet, sembrano optare sempre di più per mini dress cut out, estrose bralette e silhouette sbarazzine.

Da Cara Delevingne a Chiara Ferragni, tra cut out e trasparenze

Tra le mise più commentate dell’ultima edizione del Met Gala, spicca sicuramente quella proposta da Cara Delevingne. La top model e attrice britannica ha stupito pubblico e fotografi con una scelta inaspettata anche per un contesto così aperto alla sperimentazione e alla fantasia: sfilata la giacca dell’elegante tailleur rosso firmato Dior Haute Couture, la 29enne non ha sfoggiato altro che una pioggia di collane e due copricapezzoli. Un elegante topless impreziosito da un doratissimo lavoro di body painting, a richiamare il tema del Gilded Glamour. Un gesto che, al di là dell’audacia, puntava a lanciare anche un importante messaggio di body positivity, normalizzando la psoriasi di cui da tempo la modella soffre. Ma Delevingne non è stata l’unica a ridurre al minimo la stoffa del suo outfit.

Perché la tendenza 'vedo non vedo' è ritornata di moda
Cara Delevingne (Getty Images).

Come lei, anche la pop star Gwen Stefani ha calcato il tappeto rosso del Metropolitan Museum of Art con un reggiseno fluo abbinato a un’imponente gonna a palloncino in pendant e, tra le invitate dell’after party, le indossatrici Adwoa Aboah e Hailey Baldwin hanno smesso le vesti di dame della Gilded Age per alternative più comode come short di pelle e brassiere tempestate di microcristalli. Combinazioni perfette per assecondare un trend che, a giacche, top e abiti coprenti, pare prediligere scorci di pelle in bella vista, esibita con naturalezza e senza sconfinare nel cattivo gusto. Proprio come ha fatto Chiara Ferragni che, durante il weekend palermitano dedicato ai festeggiamenti del suo 35esimo compleanno, ha indossato un micro bikini metallizzato e un pantalone trasparente di mousseline.

Perché la tendenza 'vedo non vedo' è ritornata di moda
Chiara Ferragni (Instagram)

Come è nato il trend e a cosa si ispira

A innescare l’exploit, secondo il recente report curato da Clearpay, sponsor della settimana della moda londinese, sarebbe stata «l’evoluzione di quel trend che, poco prima dell’inizio della pandemia, aveva monopolizzato la scena con capi sensuali e provocatori e che oggi si ritrova nella progressiva scomparsa dei vestiti, sostituiti da lingerie, tessuti talmente sottili da sembrare impercettibili e décolleté da capogiro». Un passaggio particolarmente evidente nelle nuove collezioni dei designer, che hanno trasformato minigonne, crop top e dettagli nude nei protagonisti delle loro sfilate. Da Nensi Dojaka a Cult Gaia, passando per Ester Manas ed eminenze come Miu Miu, Valentino e Vera Wang. Tuttavia, come accade spesso nel fashion system, non si tratterebbe di una tendenza nuova di zecca ma ripescata dagli Anni 30.

Perché la tendenza 'vedo non vedo' è ritornata di moda
Un dettaglio di un abito della stilista Nensi Dojaka (Getty Images)

«In quell’epoca, devastata dalla crisi economica e dalla Grande Depressione, le donne più attente al glamour hanno reagito alle difficoltà con uno stile conturbante e sensuale», ha spiegato al Guardian la storica Kate Strasdin, «abiti rivelatori, molto sagomati, spesso utilizzati senza biancheria. In nome del desiderio di celebrare la bellezza per allontanare il fardello delle privazioni». Qualcosa di molto simile a quello che oggi succede, secondo la trend forecaster Laura Yiannakou, con il rifiuto per «quegli indumenti comodi che la pandemia ci ha costretto a far diventare una divisa e che, in genere, si riservavano ai pomeriggi in palestra o alle giornate casalinghe».

Uno stile che strizza l’occhio alla causa femminista

Ma non finisce qui. Quello che, all’apparenza, sembra solo uno dei tanti innamoramenti fugaci della moda, infatti, ha implicazioni più complesse. Nei look vedo non vedo, infatti, si rintracciano anche chiare reference al vintage degli Anni 90, quando stilisti come Tom Ford ed Alexander McQueen sfidavano il protocollo con ensemble etichettati come osé, tra pantaloni e abiti che lasciavano molto poco all’immaginazione e slip e reggiseni convertiti in pezzi di couture. Manifesti che, se allora sono stati utilizzati per sovvertire le regole dell’establishment, oggi sarebbero strumenti che le donne sfruttano per sfidare il patriarcato.

Perché la tendenza 'vedo non vedo' è ritornata di moda
Uno dei modelli creati da Ester Manas (Getty Images)

«Dopo l’era del Me Too, le ragazze usano i vestiti come una sorta di megafono», ha aggiunto Strasdin, «e, con outfit come questi, è quasi come se volessero urlare ‘il corpo è mio, indosso quel che voglio e questo non dà a nessuno il diritto di approfittare della situazione per dedicarmi attenzioni indesiderate’». Una lettura condivisa anche da Yiannakou che, nel monopolio delle scollature e della graduale scomparsa del tessuto sulle passerelle, vede «un elogio della femminilità, in tutte le sue forme, in tutte le sue taglie».

Le critiche di chi lo vede come una strategia di marketing

Ovviamente, c’è anche chi non è d’accordo e vede in tutto questo nient’altro che l’ennesima operazione di marketing di brand e vip. «Il femminismo non c’entra nulla», ha tuonato la professoressa Kirsty Fairclough, «mi sembra solo un tentativo disperato di marchi e celebrità di attirare l’attenzione e guadagnare rilevanza sui social. Non ci vedo nulla di interessante, anzi mi preoccupa non poco». E se mai fosse, in effetti, una strategia di business, i risultati confermerebbero l’ottima riuscita: sugli e-commerce, infatti, le ricerche (e gli acquisti) degli articoli più in linea coi diktat della tendenza sono andati a ruba, macinando numeri da record.

Perché la tendenza 'vedo non vedo' è ritornata di moda
La top model Hailey Baldwin all’after party del Met Gala 2022 (Twitter)

Nonostante, a detta della psicologa Shakaila Forbes-Bell, si tratti di un dress code ben poco democratico: «Non è per tutti come vorrebbe far credere. Le stelle del web, della televisione o della musica possono seguirlo perché non sono così vincolate alle norme sociali come noi, comuni esseri umani», ha concluso, «non hanno datori di lavoro o uffici da frequentare e, anche quando escono per un caffè e si scoprono più del normale, non attirano le occhiatacce dei passanti per il loro status. È inutile negarlo: non siamo ancora davvero pronti a rinunciare al comfort di una t-shirt e di un blazer per una mise sbrilluccicosa ma poco adatta alla routine».