A cinque mesi dalla riforma contro il telemarketing selvaggio, arriva un ulteriore passo avanti contro i call center irregolari. Il Garante della Privacy ha posto sotto sequestro alcuni database in due strutture, che di fatto così saranno chiuse e impossibilitate a proseguire. E inoltre sono stati sanzionati anche quattro operatori, grazie al prezioso supporto della Guardia di Finanza. Si tratta della prima volta, perché finora il Garante si era rivolto solo ai grandi committenti di campagne marketing, operatori telefonici e dell’energia, ma mai ponendo le banche dati sotto sequestro.

L’operazione partita a Verona: multe per quasi 2 milioni
Garante e Guardia di Finanza hanno collaborato nell’operazione partita stamattina da Verona. Come racconta Repubblica, le società sanzionate sono state la Mas s.r.l.s per 200 mila euro, la Mas s.r.l. per mezzo milione di euro, Sesta Impresa s.r.l. per 300 mila euro e Arnia società cooperativa per 800 mila euro. Alcuni dirigenti hanno spiegato che « i call center sono ora fuori dal mercato, non possono più operare». L’operazione ha visto impegnati gli agenti anche nelle altre sedi delle società interessante, alcune in Toscana. Le quattro aziende sono state multate perché responsabili di diverse attività che violavano la normativa in materia di protezione dei dati personali. Le due Mas, ad esempio, acquisivano illegalmente le liste con i numeri di decine di migliaia di soggetti che non avevano mai rilasciato il consenso al trattamento dei dati.
Il Garante: «Ci saranno altre azioni come queste»
La guerra contro il telemarketing selvaggio è soltanto all’inizio. Il Garante in una nota precisa che ci saranno «altre azioni come queste contro i call center italiani». E sempre nel documento si spiegano le dinamiche irregolari: «I contratti così realizzati venivano poi girati alle due società toscane per l’indebito inserimento nel database delle compagnie, il tutto senza alcun formale incarico e in base a un sistema di distribuzione delle responsabilità in ambito privacy fittizio, meramente formalistico e con gravissime carenze nell’adozione di efficaci misure di sicurezza per la protezione dei propri sistemi».
