Techetecheté: chi sono le donne che hanno ispirato le grandi canzoni italiane nella puntata di stasera su Rai1

Camilla Curcio
23/07/2021

Nella puntata di stasera, in onda su Rai1 alle 20.35, Techetecheté celebra i nomi femminili che hanno ispirato alcune delle canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana.

Techetecheté: chi sono le donne che hanno ispirato le grandi canzoni italiane nella puntata di stasera su Rai1

Dopo l’omaggio all’attrice napoletana Lina Sastri, Techetecheté ritorna stasera, venerdì 23 luglio 2021, su Rai1 alle 20.35 con lo speciale Una voce, una donna tutto dedicato ai nomi femminili che hanno ispirato le note più belle della musica italiana. Curata da Vito Simone, la trasmissione ci guiderà in uno straordinario viaggio tra alcune delle canzoni che hanno fatto la storia del nostro repertorio musicale, mettendo le donne al centro del racconto e celebrandole in tutte le loro sfumature.

La storia delle canzoni dedicate a nomi di donna stasera a Techetechetè in onda su Rai1 alle 20 e 35

Dalle anticipazioni postate su Twitter, tra gli artisti protagonisti della puntata di stasera figurano cantautori del calibro di Antonello Venditti, Lucio Dalla, Fabio Concato, Eros Ramazzotti, Ivan Graziani e Mario Tessuto. Avremo, quindi, modo di ascoltare brani come Rosalina, canzone del 1984, in cui Concato fa una dichiarazione d’amore a una donna allegra, che si gode la vita e che ama mangiare, ridere e cantare, e L’Aurora, pezzo di Ramazzotti pubblicato nel 1996 come terzo estratto dell’album Dove c’è musica, un manifesto di felicità per la nascita della primogenita Aurora, alla quale augura un futuro ricco di speranza e gioia. Con Mario Tessuto si ritorna indietro nel tempo, al 1969, quando uscì Lisa dagli occhi blu, il singolo più venduto dell’estate di quell’anno. Un tormentone divenuto così celebre da ispirare addirittura un musicarello. Scritta da Giancarlo Bigazzi, Tessuto ha raccontato che la ragazza che ne ha ispirato il testo non era sua moglie Donatella, come molti credevano, ma la nonna del paroliere, una figura d’altri tempi, delicata ed eterea. Tantissimi sono stati i nomi femminili che hanno fatto da titolo e soggetto dei testi di Antonello Venditti. Da Giulia, inno d’amore e disperazione che Venditti rivolge alla donna che gli sta ‘rubando’ la fidanzata, riferendosi al nuovo modello femminile libero ed emancipato che stava prendendo piede negli anni ’70, a Lilly, ballata struggente dedicata a una ragazza vittima di tossicodipendenza, passando per Marta, con al centro una protagonista in lotta per la libertà, Cecilia, l’esaltazione di una donna che si ribella e combatte per le cause in cui crede, Eleonora, il ritratto di una ragazza tipo dell’ambiente radical chic romano che, negli anni ’80, era particolarmente incline al consumo di cocaina e di alcool e Mariù, brano che scava molto più nel privato e parla di un’infatuazione adolescenziale, un amore platonico e solo sognato. In un parterre già così ricco, non potevano mancare Lucio Dalla con Futura, nata come sceneggiatura e trasformatasi nella storia in musica di due amanti che, separati dal muro di Berlino, progettano di fare una figlia di nome Futura, e Ivan Graziani con la sua Agnese, nella quale il cantante si rivolge a una compagna di giochi, in una calda sera d’Agosto, su una melodia ripresa da una sonatina del compositore e pianista Muzio Clementi.