Dopo l’emozionante omaggio a Rino Gaetano andato in onda ieri, Techetecheté ritorna su Rai Uno alle 20.35 con una puntata tutta dedicata alle acconciature, ai vestiti e alle coreografie che hanno fatto la storia del Festival di Sanremo. Nello speciale di stasera, lunedì 2 agosto 2021, verranno riproposti look e outfit rimasti impressi nella memoria del pubblico e degli addetti ai lavori, proposte di styling che, in un modo o nell’altro, hanno influenzato le tendenze e le mode degli anni a venire.
A Sanremo, si sa, l'abito fa il monaco.
Le acconciature, i vestiti, le coreografie che hanno fatto la storia del Festival.
"SANREMO STYLE" di Giuli Calcinari
📺 Questa sera, #2agosto, 20:35, @RaiUno
Ecco qualche anticipazione… pic.twitter.com/azxazIm1J7— Techetechete’ (@_Techetechete) August 2, 2021
Techetecheté: Da Caterina Caselli a Max Gazzé, lo stile di Sanremo fa scuola
A giudicare dagli spoiler diffusi dall’account ufficiale della trasmissione su Twitter, stasera verranno riproposte le esibizioni, tra gli altri, di Caterina Caselli, Scialpi, Donatella Rettore, Max Gazzé ed Elio e le Storie Tese. Ma non è tutto. Spazio anche a performer come Lorella Cuccarini che, nella sua lunga carriera, ha indossato costumi degni di nota che hanno saputo impreziosire a dovere ogni suo passo di danza. Era il 1966 quando l’appena ventenne Caterina Caselli saliva sul palco dell’Ariston con un brano destinato a diventare uno dei successi più duraturi nel panorama musicale italiano e internazionale, Nessuno mi può giudicare. Fu proprio in quell’occasione che sfoggiò per la prima volta il caschetto d’oro, acconciatura ideata appositamente per lei dagli stilisti Vergottini e, ben presto, richiestissima da tutte le ragazze che affollavano i saloni dei coiffeur nel tentativo di assomigliare il più possibile alla cantante. Da quell’esibizione in poi, Caselli fu affettuosamente soprannominata Casco d’oro, appellativo che l’avrebbe accompagnata fino alla fine della sua carriera.
Con un salto nel tempo, si passa agli Anni 80. Anzi, più precisamente al 1986, quando Donatella Rettore, spirito libero e anticonformista, si presentò a Sanremo, con un vestito ispirato agli outfit glam di David Bowie. Intenzionata a rivoluzionare i trend di quegli anni, intonò la sua Amore Stella con indosso un lungo abito bianco con uno spacco profondo e due ali in plastica che, a partire dalla vita, si aprivano sulle spalle con una certa imponenza. In quell’edizione, però, non fu l’unica a osare. Anche il parmense Scialpi, in gara con No East No West, decise di lasciare il segno con un mullet (taglio corto sopra e sui lati ma lungo dietro), un ciuffo cotonato e un completo in pelle con un chiodo pieno di rouches e frange e un pantalone skinny leggermente largo sulle caviglie. Un abbinamento che, di lì a poco, sarebbe diventato un vero e proprio must per i giovani dell’epoca.
Techetecheté: Elio e le Storie Tese con le parrucche del 1700
Dal 1986 si arriva agli anni 2000 con Elio e le Storie Tese, Lorella Cuccarini e Max Gazzé. Nel 2008, la band milanese, scelta da Pippo Baudo per condurre il Dopofestival, si esibì tra gli ospiti dell’ultima serata dell’evento con un’insolita cover di Largo al factotum, da Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. Tra prese in giro più o meno esplicite e un’apparenza che li ha catapultati direttamente nell’atmosfera della moda francese del Settecento, sdoganarono in prima serata alte parrucche, facce incipriate, habit brodé (giacca con una lunga coda, ricamata e impreziosita da pizzi e merletti) e culottes fin sotto al ginocchio. Unica eccezione il chitarrista Cesareo, vestito di tutto punto da dama di corte con una gonna pomposa, un bustino stretto e un sontuoso copricapo piumato.
Sicuramente più trasgressiva la scelta di Lorella Cuccarini che, nel 2010, promosse Il pianeta proibito, musical di Bob Carlton riadattato da Luca Tomassini di cui fu protagonista, con occhi bistrati di nero, sandali in pelle, coperta soltanto da una candida chitarra elettrica. Ultimo in ordine cronologico ma non sicuramente per originalità Max Gazzè che, nell’edizione 2021 del Festival, ha stupito tutti . Tra i tanti travestimenti scelti per presentare la canzone Il farmacista, particolarmente esuberante quello della serata finale. Quando, da Clark Kent, vestito di tutto punto con completo, cravatta e occhiali da nerd, si è trasformato in Superman, mostrando con fierezza una t-shirt azzurra con la tradizionale S sul petto.