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Tawy, un viaggio di 12 ore con il padre in spalla per il vaccino contro il Covid

6 ore per l’andata e altrettante per il ritorno attraverso la foresta Amazzonica. L’obiettivo del 24enne, di cui ha raccontato il medico vaccinatore Simoes Jennings, era di far ricevere al padre disabile la prima dose.

13 Gennaio 2022 17:16 Redazione
Tawy, un viaggio di 12 ore con il padre in spalla per il vaccino contro il Covid. A raccontarlo il dottor Jennings Simoes

12 ore con il padre 67enne in spalla per fargli ricevere il vaccino contro il Covid. Il quotidiano spagnolo El Mundo ha raccontato quella che è rapidamente diventata la storia del giorno e di cui ora si parla in ogni parte del mondo. Tawy Zoé, 24 anni, ha commosso tutti portando sulle spalle il padre disabili, Wahu, per 12 lunghe ore attraverso la foresta pluviale. Un viaggio di sei ore fatto due volte, tra andata e ritorno, grazie al quale Tawy ha fatto sì che Wahu ricevesse la prima dose. Una vera impresa, quella del ragazzo, che ha utilizzato soltanto una portantina di corde intrecciate per trasportare l’uomo.

Tawy, un viaggio di 12 ore con il padre in spalla per il vaccino contro il Covid. A raccontarlo il dottor Jennings Simoes
Il dottor Jenning Simoes (Instagram)

L’impresa di Tawy ha commosso il mondo

A rendere nota l’impresa del 24enne, portata a termine quasi un anno fa, è stato il dottor Jennings Simoes. Il medico non ha dimenticato l’eroico viaggio del ragazzo e ha pubblicato su Instagram la foto, scattata al suo arrivo al presidio ospedaliero. «Il momento più straordinario del 2021. Tawy Zoé porta suo padre Wahu Zoé al primo vaccino contro il covid-19. Tawy ha portato suo padre per 6 ore all’interno di una foresta con colline, ruscelli e ostacoli fino alla nostra base. Dopo il vaccino, ha messo di nuovo suo padre sulla schiena e ha camminato per altre 6 ore fino al suo villaggio. Arriva l’anno 2022 e nessun caso di COVID-19 è stato registrato nella popolazione di Zoé». Questo il racconto del dottor Jennings, ora noto a tutto il mondo.

 

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La campagna vaccinale degli Zoé

La popolazione degli Zoé è stata vaccinata grazie al lavoro del team del medico. Un piano ben strutturato, quello della sua squadra: «Abbiamo utilizzato alcune capanne nei villaggi vicino alla nostra base, luoghi aperti e ariosi, dove gli Zoé non dormivano. Ogni famiglia è stata vaccinata separatamente e sono arrivati ​​per strade che solo loro conoscono, per evitare gli incroci tra i gruppi». Nonostante in brasile siano stati 57mila i nativi colpiti dal virus, di cui 853 morti secondo i dati ufficiali, gli Zoé sono l’unico popolo indigeno a non aver avuto alcun caso dall’inizio della pandemia.

Tawy, un viaggio di 12 ore con il padre in spalla per il vaccino contro il Covid. A raccontarlo il dottor Jennings Simoes
La campagna vaccinale degli indigeni in Brasile (Instagram)

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