L’Ocse ha annunciato che quasi tutti i Paesi del G20 Inclusive Framework on Beps – 136 sui 140 – hanno aderito agli accordi globali sulla tassazione minima delle imprese e sulle tasse di multinazionali e giganti digitali. Secondo quanto riporta un comunicato, le intese perfezionate oggi prevedono che in tutti i paesi aderenti le multinazionali siano soggette ad una aliquota minima del 15 per cento dal 2023.
Tassazione delle multinazionali: ha aderito il 90 per cento del Pil mondiale
I 136 paesi aderenti, dice l’Ocse, rappresentano il 90 per cento del Pil globale e questa intesa prevede anche la riallocazione di oltre 125 miliardi di dollari di gettito dalle 100 economie più redditizie ad altri Paesi. La versione finale dello «Statement on the Two-Pillar Solution to Address the Tax Challenges Arising from the Digitalisation of the Economy» completa l’accordo che era stato raggiunto a luglio e ha visto l’adesione di Estonia, Ungheria e Irlanda.
Tassazione delle multinazionali: restano fuori ancora quattro Paesi
In questo modo, si legge, tutti i paesi della stessa Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e tutti i Paesi del G20 hanno aderito. Restano ancora fuori, invece Kenya, Nigeria, Pakistan e Sri Lanka. L’intesa raggiunta, dice ancora l’ente parigino, sarà quindi consegnata la prossima settimana, il 13 ottobre, al G20 delle Finanze, che sotto la presidenza italiana si svolgerà a margine delle riunioni autunnali di Fmi e Banca mondiale, e poi al vertice dei leader del G20 che si terrà a fine ottobre a Roma.