Quasi quasi mi vesto da shampoo…

Camilla Curcio
21/01/2022

Per combattere l'ansia da Covid, la stilista irlandese Taryn De Vere ha lanciato l'Object Dress Challenge. Per tutto gennaio realizzerà e indosserà outfit ispirati a ciò che trova nelle dispense di casa.

Quasi quasi mi vesto da shampoo…

Esorcizzare tristezza e preoccupazione con la creatività. È quello che ha fatto la designer di accessori irlandese Taryn De Vere che, per tutto il mese di gennaio, ha deciso di indossare capi coloratissimi (e rigorosamente creati da lei) ispirati agli oggetti più disparati. Da articoli per la casa come un comune sturalavandino o la confezione di un detersivo a prodotti di gastronomia come un pacchetto di curry in polvere e una scatola di cioccolatini. 

Com’è nata la challenge ideata da Taryn De Vere

A spingerla a lanciarsi nell’insolita Object Dress Challenge è stato l’aumento dei contagi e l’aggravarsi dell’emergenza Covid. Realizzando di dover passare molto più tempo del previsto tra le quattro mura di casa, ha ripiegato su un passatempo che le consentisse di mettere a frutto la sua expertise professionale, tenere impegnato il cervello ed evitare di lasciarsi prendere da noia e sconforto. Non avrebbe sicuramente immaginato che quell’intuizione nata per gioco avrebbe presto conquistato l’attenzione globale, diventando virale sui social. «Dopo aver lavorato no stop negli ultimi due anni, ho deciso di concedermi una pausa e ho preso delle ferie per tutto gennaio», ha spiegato alla Bbc la stilista, residente nella cittadina di Donegal, nell’Ulster. «Avrei potuto viaggiare, fare mille attività ma con i protocolli sanitari e la diffusione della variante Omicron, ho pensato che sarebbe stato meglio rimanere a casa. Riflettendo su come impiegare tutto questo tempo libero mi è venuta in mente questa strana sfida. Ero certa sarebbe stato il modo migliore per trascorrere il mese e stimolare la mia vena creativa».

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Gli oggetti della quotidianità diventano modelli di ispirazione

Nessun vademecum da seguire, nessuno standard a cui attenersi, una sola regola da tenere a mente: non avrebbe dovuto comprare nulla di nuovo per mettere insieme gli outfit. Una scelta fatta in nome della sostenibilità e anche della quantità di capi, tessuti e materiali di cui disponeva vista la sua professione. Nella realizzazione dei vari look, non ha attinto dai trend che hanno monopolizzato le passerelle o le cover dei magazine di moda ma dalla quotidianità: «Aprendo il frigo o la credenza, mi capitava di vedere tutto quel che, negli anni, avevo conservato lì», ha sottolineato, «osservando con attenzione barattoli e contenitori, mi lasciavo guidare dal loro design, mi accertavo di avere le stoffe dello stesso colore e, da lì, elaboravo il vestito».

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I vestiti multicolor come terapia

Bandire le tinte spente e indossare tonalità allegre e accese non ha significato per De Vere allontanarsi dalla sua comfort zone. Dopo aver chiuso una relazione violenta, infatti, ha scelto di riprendere in mano la sua vita partendo da un restyling terapeutico dell’armadio. Così, negli ultimi 10 anni, ha trovato il coraggio di osare di più e di non appiattire il suo stile ai codici tradizionali della moda: «Per curare le ferite che quell’esperienza mi aveva lasciato, ho iniziato a indossare capi appariscenti e a uscire dal mio guscio. Senza provare timore o vergogna». E sono stati proprio i risultati che ha ottenuto su se stessa che le hanno fatto sperare che il suo progetto potesse regalare un sorriso alle persone in un periodo così complicato. 

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Alle prese con la fama e una nuova sfida

I numeri e i commenti che ha collezionato su Twitter e Instagram non lasciano decisamente spazio a dubbi: la sua iniziativa ha fatto innamorare tanti utenti, conquistando un pubblico variegatissimo. Ma non solo. Anche i media e la stampa, incuriositi dal tam tam, hanno deciso di raccontare e far conoscere al mondo la sua storia. «Sono rimasta davvero stupefatta da tutti i feedback che ho ricevuto», ha aggiunto. «Non avrei mai detto che mi sarei ritrovata a parlare con giornalisti di tutto il mondo e apparire in televisione in Germania, in Australia e negli Stati Uniti». E ora che gennaio è quasi agli sgoccioli, si dedicherà a qualcosa di nuovo o continuerà la challenge? «Ho in mente di mantenere il format ma di modificarlo leggermente. Penso proprio che costruirò nuovi abbinamenti a partire dalle richieste dei miei follower e dai riferimenti che mi suggeriranno».