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Tre palle e un soldo

Ultimo Tangorra all’Anpal

Ormai certo il passaggio di testimone all’Agenzia nazionale per le politiche attive del Lavoro. Orlando ha scelto la soluzione interna per sostituire Parisi, che paga i flop su reddito di cittadinanza e assegno di ricollocazione.

13 Maggio 2021 11:2813 Maggio 2021 15:31 Stefano Iannaccone

È Raffaele Michele Tangorra, attuale segretario generale del Ministero del Lavoro, il candidato numero uno per il ruolo di “commissario” all’Anpal. Almeno per ora. Il siluramento di Domenico Parisi, che attualmente è a capo dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro è certo. Il ministro Andrea Orlando ha ultimamente impresso un’accelerazione, dopo che per settimane era circolata la voce di un passaggio di consegne. Così, nella bozza del decreto Sostegni bis, è stato preparato il blitz, con la norma che prevede il commissariamento dell’Agenzia e il conseguente addio di Parisi. Il docente era arrivato dall’Università del Mississippi per volere di Luigi Di Maio.

Fallimento per reddito di cittadinanza e assegno di ricollocazione

Al professore italo-americano è stata affidata la macchina del reddito di cittadinanza e dell’assegno di ricollocazione, battaglie bandiera del Movimento 5 Stelle. Il risultato non è stato esaltante e ha sollevato le forti critiche di Pd e Italia Viva già durante il governo Conte 2. E anche tra i grillini in pochi sono disposti a immolarsi per Parisi. Il numero uno dell’Agenzia ha comunque detto di non saper ancora nulla della sua defenestrazione. Ma il dado è tratto. Sulle politiche attive, si cambia registro con Tangorra probabile “commissario”, anche perché per dare attuazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza occorre una struttura funzionante e dinamica. E l’Anpal, a giudizio quasi unanime, non ha svolto la propria funzione fin dalla sua nascita: dalla gestione di Maurizio Del Conte a quella di Parisi.

Chi è Tangorra?

Tangorra è Un esperto di alto profilo, nominato segretario generale dall’ex ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, a novembre 2019. In precedenza, dal 2006, ha ricoperto l’incarico di direttore generale del dipartimento per l’inclusione e le politiche sociali presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Un funzionario interno, capace di adattarsi ai governi di ogni colore. Chi lo conosce conferma che si tratta di un profilo all’altezza della sfida, come testimoniato dalle numerose pubblicazioni in materia di lavoro. Al suo fianco troverà l’ex assessore di Milano, Cristina Tajani, consulente (a titolo gratuito) di Orlando, proprio sulle politiche attive.

Qualche mugugno, comunque, viene registrato. Da quanto apprende Tag43, anche nel Pd non tutti sono propriamente entusiasti della scelta di Orlando. C’è chi avrebbe preferito un nome più prorompente rispetto alla soluzione interna. A Tangorra, in caso di ufficializzazione della nomina, dovrebbe spettare il compito di gestire la fase di riforma della governance del sistema. L’obiettivo finale di Orlando è infatti quello di riportare le politiche attive all’interno del Ministero. E se si gioca bene le carte, potrebbe restare in sella.

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