Carlo Tamburi, ex Enel, punta alla guida di Invitalia

Marco Zini
05/04/2022

L'ex manager Enel è in cerca di ricollocazione. E dopo aver provato invano a entrare nel giro delle ultime nomine, ora punta alla poltrona di Domenico Arcuri in Invitalia. Ma ha un concorrente blasonato: Bernardo Mattarella.

Carlo Tamburi, ex Enel, punta alla guida di Invitalia

Della serie: dare retta ai segnali premonitori. Francesco Starace, dal 2014 potente ad e direttore generale di Enel, lo aveva giubilato già nell’autunno scorso, quando aveva deciso che dal primo dicembre 2021 Carlo Tamburi avrebbe assunto la guida del progetto relativo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, lasciando la ben più sostanziosa responsabilità della country Italia del colosso elettrico a Nicola Lanzetta. Ora, quattro mesi dopo quell’incarico, Tamburi ha dovuto prendere atto che il suo tempo in Enel è del tutto finito, e dal primo aprile ha lasciato definitivamente la società. Per andare dove?

Escluso dall’ultimo giro di nomine in Italgas e Snam

Nella business community se lo stanno chiedendo in molti, ma per ora il 61enne manager romano non sembra avere nulla in mano. È vero che si è sempre candidato un po’ a tutto, ma è altrettanto vero che nonostante la determinazione non è mai riuscito a soddisfare nessuna delle sue ambizioni. È stato così nei vari giri di nomine degli ultimi anni, compreso l’ultimo, visto che Tamburi aveva pensato di poter prendere il posto sia di Paolo Gallo all’Italgas – che invece è stato confermato – sia di Marco Alverà alla Snam (dove non è mai stato in corsa, al contrario di Stefano Venier che è stato nominato capoazienda e di Alessandra Pasini, la cfo dell’azienda di San Donato Milanese, che è stata in predicato fino all’ultimo momento).

Tamburi punta a invitalia
Bernardo Mattarella.

La concorrenza di Bernardo Mattarella per il vertice di Invitalia

Adesso però Tamburi un obiettivo più a portata di mano ce l’ha: sostituire Domenico Arcuri nella posizione di amministratore delegato di Invitalia. Per riuscirci deve però battere la candidatura ben più qualificata e blasonata di Bernardo Mattarella, che da Invitalia proviene e che ora è alla testa del Mediocredito Centrale. Tamburi dalla sua ha però un rapporto di conoscenza con Mario Draghi, nato ai tempi in cui entrambi erano al Tesoro, lui come Direttore della Direzione VII (quella delle privatizzazioni) e l’attuale Presidente del Consiglio come direttore generale. Ora Draghi, che dalla vicenda Quirinale dove puntava a insediarsi in poi non è più in sintonia come un tempo con il presidente della Repubblica, al di là dei rapporti sempre formalmente ineccepibili, potrebbe essere tentato di sgambettare il nipote di Sergio Mattarella. A favore del quale, peraltro, lo zio non ha mai alzato un dito, né tantomeno è disposto a farlo in questa occasione. Ma si sa, a Draghi non manca la perfidia.