A più di tre settimane dalla riconquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, Kabul ha finalmente un nuovo governo. Il portavoce taliban Zabihullah Mujahid ha infatti annunciato il nuovo esecutivo dell’Emirato Islamico, ma ha specificato che si tratterà di un «governo provvisorio». Poche le sorprese, i nomi che giravano da giorni sono stati quasi tutti confermati. Primo ministro sarà il mullah Hassan Akhund, suo vice Abdul Ghani Baradar. Anche l’erede del fondatore del gruppo, il mullah Omar (morto nel 2013) farà parte dell’esecutivo: si tratta di Mohammed Yaqoob, suo figlio, che ricoprirà il ruolo di ministro della Difesa. Agli Interni, come probabile frutto della mediazione del Pakistan, ci sarà Sirajuddin Haqqani, numero uno della rete terroristica che porta il suo cognome. Rimane ancora nell’ombra Hibatullah Akhundzada, guida suprema e numero uno taliban che però non appare in pubblico da anni.
NEW — the Taliban just announced its new government:
Head of Government: Mullah Hassan Akhund
First deputy: Mullah Baradar
Second deputy: Mawlavi Hannafi:
Minister of defense: Mullah Yaqoub
Minister of interior: Serajuddin Haqqani— Ehsanullah Amiri (@euamiri) September 7, 2021
Nessuna donna, nessun elemento che non sia parte della leadership talebana. Niente “governo inclusivo”, come invece era stato dichiarato nella prima conferenza stampa dalla ripresa del potere. E come era anche stato chiesto da Russia e Cina, tra gli Stati invitati alla conferenza. Nel corso della conferenza stampa, Mujahid ha anche sottolineato che il nuovo governo non permetterà «proteste illegali»: «Controlleremo le manifestazioni organizzate dall’estero, la nostra polizia non è addestrata per gestire queste situazioni. Chiediamo ai media e agli altri di protestare secondo le regole». Quali regole non è però dato saperlo. A Herat ci sono stati almeno due morti nelle manifestazioni anti-talebane.
Governo dei talebani, ci sono terroristi ed ex prigionieri di Guantanamo
Per quanto le nomine fossero abbastanza scontate, in molti hanno subito sottolineato come, nel nuovo governo afghano, sia stato dato letteralmente spazio a terroristi. Il nuovo leader del Paese, Hassan Akhund, è infatti inserito nelle blacklist di Stati Uniti, Unione europea e Onu, e la stessa cosa vale per Sirajuddin Haqqani, ricercato pure dalla Fbi e con una taglia di cinque milioni di dollari sulla testa. Quest’ultimo, che avrà quindi il compito di mantenere l’ordine a Kabul, in passato ha reso proprio la capitale teatro di attentati, in cui in centinaia hanno perso la vita.
Non è stato annunciato il ministro degli Affari femminili, che quindi si può considerare formalmente abolito. Altre due nomine importanti sono vecchie conoscenze degli Stati Uniti: il capo dell’Intelligence è Abdul Haq Wasiq, passato per Guantanamo insieme ad altri quattro membri dell’ex governo talebano arrestati dagli Usa dopo l’invasione del 2001 (i cosiddetti Taliban Five). Prima del suo fermo era stato vice capo dei servizi segreti. I cinque furono rilasciati nel 2014 in cambio del sergente statunitense Boew Bergdahl, ostaggio delle milizie dal 2009 al 2014. Un suo compagno di prigione, Mohammed Fazl, sarà invece il viceministro della Difesa.