Talebani Afghanistan: vietato sposare una donna senza il suo consenso

Redazione
03/12/2021

Emanato un nuovo decreto sui diritti delle afghane. Il leader supremo, Maulvi Haibtullah, ha invitato religiosi e anziani delle tribù ad applicarlo.

Talebani Afghanistan: vietato sposare una donna senza il suo consenso

I talebani hanno emanato un nuovo decreto sui diritti delle donne in Afghanistan, Paese dove sono tornati al potere pochi mesi fa, a distanza di venti anni: il loro consenso sarà necessario per contrarre matrimonio e «sarà vietato dare una donna come scambio per raggiungere un accordo o porre fine a una disputa». Tra le nuove direttive figurano anche «il diritto delle vedove di sposarsi o determinare il proprio futuro», il diritto all’eredità e a una quota fissa della proprietà di marito, figli, padre e parenti. Coloro che hanno più di una moglie, stabilisce il decreto, saranno obbligati a riconoscere loro i diritti e mantenere la giustizia tra le consorti. Il leader supremo, Maulvi Haibtullah, ha invitato religiosi e anziani delle tribù ad applicarlo.

Talebani, niente sport per le donne e lezioni separate all’università

È assurdo che, quasi nel 2022, questa sia una notizia. Ma d’altra parte stiamo parlando dell’Afghanistan, Paese dove dal loro ritorno al potere i talebani hanno proibito alle donne qualsiasi cosa (e già prima la situazione non era rosea): di seguire le lezioni universitarie insieme ai maschi, innanzitutto, perché la contemporanea presenza in aula sarebbe «contraria all’Islam», come ha spiegato il ministro dell’Educazione Superiore, Abdul Baqi Haqqani. Poi i talebani hanno vietato alle donne di giocare a cricket né a nessun altro sport che «esponga i loro corpi»: a ottobre i fondamentalisti hanno decapitato la pallavolista 18enne Mahjubin Hakimi, uccisa perché di etnia hazara e perché giocava a volley senza hijab.

Talebani, in Afghanistan la condizione femminile è drammatica

A inizio novembre, il corpo crivellato da proiettili della 29enne Frozan Safi è stato rinvenuto nella città di Mazar-i-Sharif, a due settimane dalla sua misteriosa scomparsa: è stata la prima attivista dei diritti delle donne a essere uccisa da quando i talebani sono tornati al potere in Afghanistan. Nel Paese, la situazione per le donne è drammatica: tante future spose sono costrette a sottoporsi a interventi per la ricostruzione dell’imene, visto che non è consentito avere rapporti prima del matrimonio, pena la morte. E con il ritorno dei talebani al potere, le cose sono persino peggiorate. Al di là di quanto stabilito dal decreto, è in aumento ad esempio il fenomeno della vendita di bambini, in particolare femmine che sono poi date in sposa. E sono tante le donne giudici in fuga dall’Afghanistan, Paese che ha reintrodotto il vecchio “sistema giudiziario” in vigore dal 1996 al 2001: pena di morte per gli assassini, amputazione degli arti per i ladri. Tutto questo mentre gli iconoclasti talebani continuano a definirsi diversi dal passato e sono sempre più attivi su Twitter.