Gli Stati Uniti hanno segretamente mantenuto un piccolo contingente di addestratori militari a Taiwan per almeno un anno, ultimo segno delle tensioni sempre più aspre tra Cina e Stati Uniti. A rivelarlo è un rapporto, pubblicato dal Wall Street Journal e poi ripreso dalle principali testate internazionali. Circa due dozzine di soldati delle forze speciali statunitensi, insieme a un gruppo di marines, stanno addestrando le forze militari taiwanesi. La prima spedizione era avvenuta sotto la presidenza Trump, ma fino ad ora non era stata segnalata.
Solo pochi giorni fa la Presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, aveva scritto un articolo su Foreign Affairs in cui affermava che l’isola avrebbe fatto «tutto il necessario» per difendersi da un’eventuale invasione cinese e per tutelare «la propria libertà e il proprio stile di vita democratico». Pochi giorni dopo, il ministro della difesa Chiu Kuo-cheng aveva detto al China Times che, nelle sue previsioni, Pechino avrebbe provato a occupare militarmente Taiwan a partire dal 2025.
Truppe americane a Taiwan, il fastidio della Cina
Le truppe statunitensi non sono più stabilmente sull’isola dal 1979, anno in cui Washington ha iniziato le relazioni diplomatiche con la Repubblica popolare cinese. Come riporta il Guardian, il portavoce del Pentagono John Supple non ha voluto commentare direttamente il rapporto, pur notando che «il nostro sostegno a Taiwan rimane contro l’attuale minaccia» proveniente dalla Cina. La presenza di marines statunitensi a Taiwan è stata confermata dal comando della marina dell’isola come «addestramento di routine per lo scambio e la cooperazione militare tra Taiwan e Stati Uniti», secondo i media della difesa statunitensi e i media locali.
Nel frattempo, il ministero degli Esteri cinese ha rilasciato una dichiarazione per esortare gli Stati Uniti a interrompere gli aiuti militari a Taiwan: «La Cina adotterà tutte le misure necessarie per proteggere la sua sovranità e integrità territoriale», si legge in una nota. Il Global Times, giornale statale cinese, ha riportato che il Consiglio di stato cinese «si è fortemente opposto a qualsiasi forma di collusione militare tra Taiwan e gli Stati Uniti».
Cina-Taiwan-Usa, tensioni nell’Indo-Pacifico
Il rapporto sulla presenza militare statunitense a Taiwan arriva dopo una serie di segnali poco rassicuranti nell’Indo-Pacifico. La Cina ha pilotato quasi 150 aerei militari, inclusi bombardieri e aerei da combattimento, nella zona di difesa aerea di Taiwan nei primi quattro giorni di ottobre. Poche settimane prima Usa, Regno Unito e Australia avevano firmato un accordo (chiamato Aukus) per rifornire Canberra di una flotta di sottomarini a propulsione nucleare, per rafforzare la presenza occidentale nell’area e non permettere l’espansione militare incontrollata della Cina. Proprio un sottomarino nucleare americano, lo USS Connecticut, il 2 ottobre ha avuto un incidente nel Mar Cinese meridionale, dopo aver colpito un oggetto non identificato in fase di emersione. Feriti i 15 membri a bordo, ma il sottomarino ha poi ripreso la rotta: la situazione, nell’area, non è delle più tranquille.