Migliaia di vittime statunitensi e cinesi. Per non parlare degli eserciti taiwanesi e giapponesi. Portaerei sul fondo del Pacifico e popolazione allo stremo. Sono solo alcune delle conclusioni di uno studio del Center for Strategic and International Studies (CSIS) americano che ha realizzato una simulazione della guerra fra Usa e Cina in caso quest’ultima invadesse l’isola di Taiwan. Indipendentemente dall’esito, ogni scenario mostra un futuro tetro per tutte le forze in campo con una pesante destabilizzazione globale. Al contrario di quanto fatto di recente con l’Ucraina, sarebbe impossibile aiutare la popolazione taiwanese, che rimarrebbe isolata sul proprio territorio. Gli esperti hanno tuttavia sottolineato come il conflitto sia ancora molto improbabile, dato che si preferirebbero manovre economiche e politiche.

Guerra su Taiwan, tutti gli scenari di un conflitto Cina-Usa
Lo studio ha visto la partecipazione del tenente generale della United States Air Force David Deptula, ora in pensione, e del ricercatore al MIT Eric Heginbotham. Con l’aiuto di un team hanno realizzato un wargame, gioco di guerra in grado di simulare un reale conflitto, per ipotizzare un’invasione anfibia di Taiwan da parte della Cina nel 2026. In campo, oltre alle forze militari di Pechino e della stessa isola, i militari statunitensi e giapponesi. Tramite 24 test differenti, è stato possibile individuare ogni esito possibile del conflitto. Pesanti le perdite in termini di mezzi bellici, equipaggiamento e unità su entrambi i fronti. Il rapporto, dal titolo La prima battaglia della nuova guerra: Wargame sull’invasione cinese di Taiwan, sarà presentato a Washington oggi alle 14 ora locale, ma la Cnn ha potuto visionarlo in anteprima. Secondo gli esperti, è il primo e più dettagliato studio sulla possibile guerra in questione.
Tomorrow, January 9, @CSIS_ISP launches a new report featuring findings from 24 iterations of a CSIS-designed wargame modeling a Chinese amphibious invasion of Taiwan.
Watch/register here: https://t.co/R1lSBmXMds
— CSIS (@CSIS) January 8, 2023
In gran parte degli esiti, gli Usa perderebbero due portaerei e circa 3.200 soldati in 20 giorni, la metà delle vittime in 20 anni di guerra fra Iraq e Afghanistan. Probabile la distruzione di tutte le basi sul suolo giapponese, che vedrebbe sul fondo del mare 100 aerei da combattimento e 26 navi da guerra. Tetro anche il futuro per la Cina, la cui marina, oggi la più grande al mondo, sarebbe allo sfascio. In rovina le forze anfibie, mentre decine di migliaia di soldati sarebbero prigionieri di guerra. Il rapporto sulla guerra a Taiwan stima per Pechino 10 mila perdite e la distruzione di 155 aerei e 138 navi. Non andrebbe meglio alla stessa isola, il cui esercito perderebbe 3500 uomini e l’intero corpo di cacciatorpedinieri e fregate. Un conflitto porterebbe, in entrambi i casi, a una vittoria di Pirro, con benefici per ambo le fazioni inferiori ai danni.
Le minacce concrete e la differenza con la guerra in Ucraina
«Non prometteremo mai di rinunciare all’uso di forza e ci riserviamo la facoltà di adottare tutte le misure necessarie». Con queste parole lo scorso ottobre Xi Jinping parlò di Taiwan. Tuttavia, l’intelligence Usa non ritiene probabile un conflitto aperto fra Pechino e Washington. Pur avendo intensificato la pressione militare attorno all’isola, per l’eventuale annessione la Cina utilizzerà manovre economiche e politiche. Difficile infatti che metta a repentaglio un mercato tecnologico e manifatturiero da cui dipende ormai da tempo. «Farà di tutto per evitare il conflitto bellico con chiunque», ha detto alla Cnn Dan Grazier, fra gli autori dello studio. «Per sfidare gli Usa, utilizzeranno il potere industriale invece di quello militare».

Impossibile infine fare un parallelo con l’attuale guerra in Ucraina. Il rapporto afferma che sarebbe impossibile aiutare la popolazione di Taiwan con viveri e rifornimenti bellici una volta iniziato il conflitto. «Qualunque cosa gli serva, dovrebbero averla prima che partano le ostilità». La posizione geografica infatti renderebbe pressappoco impossibile inviare cargo attraverso le linee nemiche.
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