Tre palle e un soldo

Comandare è meglio che fottere (antico proverbio siciliano).

Politecnico, Borsa, Sole 24 Ore: la rete di potere a Milano
Lancia in Resta
L'ex rettore del PoliMi lascia a Sciuto un ateneo sempre più votato all'internazionalizzazione. Legato a doppio filo con il Sole 24 Ore di Cartia d'Asero e a Borsa Italiana dove Parzani è presidente e regista. I nuovi equilibri del potere milanese.
Minenna da paladino M5s a vittima dello spoil system meloniano
Marcello come out
Da Savonarola della Consob - talpa per i detrattori - a idolo del M5s con la breve parentesi nella Giunta Raggi come assessore al Bilancio. Quindi la direzione dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Profilo di Minenna, caduto sotto la scure dello spoil system meloniano.
Infantino, dalle gaffe al selfie di Pelè: la bolla del patron del calcio mondiale
Selfie made man
Infantino, gaffeur nato, è diventato capo della Fifa per un'irripetibile concatenazione di circostanze. E continua a vivere nella sua bolla come se nulla lo riguardasse. Né i diritti calpestati in Qatar né le inchieste. Per questo l'autoscatto ai funerali di Pelé e la relativa giustificazione social non hanno sorpreso.
Federica Mogherini: dai dem all'Europa fino alla grana Qatargate
My Affair Lady
Perfetta esponente Pd di buon lignaggio, ha cavalcato le correnti da Franceschini a Bersani. Poi con il ciclone Renzi il salto alla Farnesina e a Bruxelles come Alta Rappresentante dell'Ue. Infine l'atterraggio al Collegio d'Europa tra le polemiche. La carriera di Federica Mogherini, il cui nome è stato sfiorato dal Qatargate.
Jump Comunicazione, clienti e relazioni della società di Agnoletti
Jump session
Cura le campagne di Majorino in Lombardia e Bonaccini per il Nazareno. Ha ottimi contatti bipartisan in Rai e un rapporto privilegiato con Beppe Caschetto. Grazie alla Socialcom di Ferlaino ha allargato i suoi orizzonti anche al di fuori del centrosinistra. Clienti, relazioni e affari della società fondata da Marco Agnoletti, ex spin doctor di Renzi.
Leonardo, Crosetto vuole mettere fine all'era Profumo
Crosetto cambia Profumo
L'OBOLO DI SAN PIETRO. La stagione del manager in Leonardo volge al termine. Il governo Meloni non gli perdona di aver consegnato il settore della Difesa a Pd e M5s. E ora ogni tentativo di essere confermato è inutile.
Maretta in Rai: dal Mondiale che fa arrabbiare tutti alla grana Fuortes
Palle girate
Poca aria di festa in Rai. Fuortes contro la nomina a dg di Rossi tratta sulla sua buonuscita. Il Mondiale con gli ascolti poco esaltanti fa arrabbiare tutti, soprattutto Vespa penalizzato da un traino inesistente. Ilaria D'Amico verso la chiusura anticipata. Brinda invece il dimaiano Vignaroli voluto da Natale in Rai Sostenibilità.
L'atlantismo del governo Meloni viaggia sull'asse Fazzolari-Giorgetti-Tremonti
Gli zii d'America
Giorgia Meloni si affida a Fazzolari e Giorgetti per curare i rapporti con gli States e a Tremonti per accreditarsi a Washington. L'obiettivo? Espugnare lo "Stato profondo" ritenuto filo-francese e ancora legato al Pd. Che per tutelarsi, anche in vista delle nomine future, fa sponda col Quirinale.
La partita per il rinnovo del cda di Banco Bpm e i nomi caldi
Tononi e fulmini
Il presidente del board di Banco Bpm Massimo Tononi potrebbe farsi da parte. Per lasciare spazio all’attuale vice Mauro Paoloni, considerato però da qualcuno troppo vicino al sindacato Fabi di Lando Sileoni. Come si stanno muovendo gli azionisti, dal Crédit Agricole agli enti previdenziali.
La rivoluzione meloniana va a rilento in Rai
Fiele Mazzini
L'attesa rivoluzione meloniana in Rai non decolla, frenata dalle tensioni tra Fdi e alleati. Al momento Maggioni, forte dell'appoggio di Giorgetti, resta al Tg1. Rao prima di sostituirla potrebbe sostare al Tg2. Al posto di Fuortes, che resterà fino al 2024, si scaldano Ciannamea e Sergio. Mentre per Rossi si apre l'ipotesi dg. Il risiko.
Rai, l'offerta per l'estero è molto fumo e vecchio arrosto
We Rai the world
Nonostante i toni trionfalistici dell'ad Fuortes e del ministro Sangiuliano, l'offerta per l'estero della Rai può contare su un modesto budget da 4,7 milioni di euro. Altro che grande cambiamento: le produzioni originali sono soltanto il 17 per cento, i volti restano i soliti. A Eleonora Daniele un programma che parlerà di madri. Così il vento della destra soffia su Viale Mazzini.