Dopo l'addio di Ibarra imminente la nomina del nuovo numero uno. In ballo Silvia Candiani (Microsoft), Andrea Duilio (Vodafone) e il manager interno Karl Holmes.
Estate elettorale per i leader politici in vista dell'autunno. Nel centrodestra e nel Pd ci sono ancora parecchie grane da risolvere, per non parlare del M5s. Mentre Calenda continua il suo tour tra le periferie di Roma.
Mentre tutti si contendono il presidente, cercando di strappargli la prima intervista in studio, Super Mario è impegnato su tre fronti. Dalle nomine dei vertici Rai alla riforma della giustizia che non piace ai grillini, passando per la questione Montepaschi. Ecco le grane del presidente.
Il Convegno dei Giovani Imprenditori dovrebbe essere l'occasione per discutere di Confindustria e del suo ruolo. Invece il 9 e 10 luglio tra Genova e Rapallo va in scena una stucchevole passerella di tutti i segretari di partito.
Complici i mal di pancia sindacali, torna il tema della permanenza alla guida della Consob del professore. Che non piace a Draghi, e di cui Marcello Minenna ambirebbe a prendere il posto.
Un Ulivo 2.0 senza Conte. Insieme con Pd e Azione di Calenda. Guidato se non da Draghi da un alto profilo istituzionale. L'ultimo piano di Renzi & Co per stare a galla.
Cairo è in difficoltà, la vicenda Blackstone incombe, e l'establishment milanese sotto la regia di Intesa sogna di riprendersi il giornale rispolverando un'idea che fu di Giovanni Bazoli.
La neonata formazione di Toti e Brugnaro è già in fibrillazione. Il nodo è la leadership. Il sindaco di Venezia porta gli schei e quindi pretende di comandare. Il governatore e i suoi al momento abbozzano.
Il ministro per l'Innovazione ha messo in piedi una squadra di prim'ordine che va da Firpo a Fancello, passando da Colucci Fabrizio. Per una spesa complessiva che supera i 500 mila euro l'anno.
La municipalizzata di Milano a2a sta dando problemi al sindaco, che ne è anche azionista. Black out reiterati nella rete e operazioni societarie dove sul presidente Patuano aleggia l'ombra del conflitto di interessi.
Da Dettori, fresco di addio a Rousseau, a De Falco. Fino a Gumina e Marchello. Senza dimenticare Rubei-Belotti. Chi sono i fedelissimi del ministro alla Farnesina.