Il governo ha varato il decreto che estende l’obbligo della certificazione verde a tutti i lavoratori dal 15 ottobre. Il Super Green Pass è realtà: l’Italia è il primo Paese europeo ad adottare questa iniziativa come risposta a una pandemia che continua a trasformarsi. Una decisione che fa discutere, per le sanzioni previste e anche per l’estensione della validità del tampone, che sale a 72 ore. Tutto questo mentre è partita la raccolta firme per l’abrogazione del green pass.
Super green pass, le regole
Il green pass sarà necessario per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. Potenzialmente sono 23 milioni i soggetti interessati: per chi ne è sprovvisto, dopo cinque giorni di assenza è prevista la sospensione dal lavoro e dallo stipendio, in quanto viene considerata ingiustificata. Multe salate (da 600 a 1500 euro) per chi accede ai luoghi di lavoro eludendo i controlli; medesima sanzione per il datore di lavoro in caso di mancata adozione delle misure previste. In ogni caso, non si potrà arrivare al licenziamento del lavoratore e non dovranno esibire il green pass tutti coloro esentati dalla campagna vaccinale.
Super green pass, tampone valido 72 ore
Il decreto ha introdotto i tamponi a prezzo calmierato per tutti, disponibili nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d’intesa: gratis per chi non si può vaccinare, a 8 euro per i minori e a 15 euro per gli adulti. Altra importante novità, l’estensione della validità dell’esito positivo dei molecolari (e dunque del green pass) a 72 ore, contro cui però si sono già schierato gli esperti. Tra cui Walter Ricciardi, perplesso dato che in tre giorni può succedere di tutto: «Uno magari si infetta, va sul posto di lavoro, a scuola, in ospedale e infetta gli altri. Sono quindi un po’ perplesso», ha dichiarato. Fabrizio Pregliasco ha posto invece l’attenzione sul rischio di falsi negativi, con malattia magari in incubazione, mentre Nino Cartabellotta ha parlato di «rischioso compromesso politico».
Super green pass, il referendum abrogativo
Nel frattempo, mentre la versione “super” è alle porte, è partita una raccolta firme per la richiesta di referendum abrogativo delle disposizioni sul green pass. A promuovere l’iniziativa un comitato composto da avvocati e professori, sostenuto anche da diversi studenti universitari di tutta Italia. Quattro i quesiti proposti che puntano a far decadere l’obbligo del green pass, scelto come strumento prioritario dal Governo per impedire nuove recrudescenze della pandemia di Covid-19. L’obiettivo è raccogliere 500 mila firme, sia in via fisica che, approfittando della nuova possibilità consentita, anche per via telematica.