Suora arrestata per maltrattamenti: «Ho perso la pazienza e ho colpito»
La suora ha risposto alle domande del gip e ha cercato di difendersi dalle accuse raccontando la sua versione dei fatti
Non si placano le polemiche per la suora arrestata, Marie Georgette Rahasimalala, con l’accusa di violenze ai danni di minori. Tuttavia, la donna è stata sentita dal gip Federica De Bellis e ha tentato di difendersi spiegando le ragioni dei suoi gesti.
Le parole della suora arrestata al gip
La suora Marie Georgette Rahasimalala, originaria del Madagascar e di 55 anni, ha voluto dare la sua versione dei fatti al gip in merito a ciò che accadde lo scorso 27 luglio. Secondo alcuni video infatti, la suora avrebbe maltrattato i bambini e avrebbe colpito con uno straccio un piccolo e schiaffeggiato un altro. La suora arrestata ha ammesso di aver colpito con uno straccio un alunno minorenne, di appena 4 anni, ma ha negato di aver preso a schiaffi un bimbo di 8 anni.
La suora ha spiegato che il piccolo di 4 anni le tirava continuamente la veste, lei ha perso la pazienza e per questa ragione ha deciso di picchiarlo con uno straccio. Invece, il bambino di 8 anni ha spiegato che soffre di epitassi e che quindi questo problema si è manifestato di nuovo il giorno del parapiglia in mensa, negando ancora una volta di non essere stata lei a colpirlo. La suora arrestata ha anche affermato che nei 18 anni trascorsi nell’istituto non ha mai dato mostra di comportamenti violenti nei confronti dei più piccoli.
Le parole dell’avvocato
L’avvocato Giorgio Varano ha preso le difese della suora arrestata e ha cercato di chiarire la situazione. A questo riguardo ha affermato: «La vicenda è da approfondire la mia cliente è molto provata. Queste suore, una delle quali ha 81 anni, si sono viste notificare la misura cautelare senza neppure essere interrogate dal pm. Sono sicuro che riusciremo a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati».
Nel frattempo, l’istituto che ospita circa 25 minorenni in attesa di affido rimane aperto e viene gestito da due suore che non sono coinvolte nelle indagini.