Suor Paola è una nota religiosa molto amata dal pubblico televisivo perché protagonista di uno dei programmi di calcio più famosi della Rai, Quelli che il calcio. Vediamo chi è e com’è approdata al piccolo schermo.
Chi è Suor Paola
La religiosa è nata 75 anni fa a Roccella Jonica, in Calabria, ma si considera romana d’adozione dato che ormai è nella Capitale che risiede. Ha deciso di diventare suora quando era piccola ma i familiari, soprattutto la mamma, non avevano preso particolarmente bene questa scelta. L’anno scorso, nel programma Oggi è un altro giorno, aveva raccontato: «Mia mamma mi mandò a studiare a Roma. Ad un certo punto mi prese questo desiderio perché studiavo dalle suore. Un giorno le vidi correre sopra e sotto le scale agitatissime perché arrivava la generale. Era una donna piccola, curva, che aveva lasciato il suo paese, la Slovenia, perché i comunisti avevano chiuso tutte le case delle suore. Quando vidi questo e la sua umiltà, mi decisi a farmi suora. Mia madre corse dalla Polizia, tirò i sassi sulle finestre. Arrivarono i poliziotti a prendermi perché avevo 20 anni ed ero minorenne all’epoca».

Ora non è più tanto presente in televisione dato che dedica la maggior parte del suo tempo ai bisognosi: «Di mattina insegno ai bambini. Poi mi occupo di tre case famiglia. Una per donne che hanno subito violenze, una di soli bambini adolescenti, mentre l’altra è un centro anziani durante il giorno, che la sera diventa una mensa per i poveri». L’anno scorso ha festeggiato i 50 anni di vita religiosa e nel 2021 ha ottenuto l’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica.

Il tifo per la Lazio
Vivendo a Roma, non è un caso che anche la sua squadra di calcio del cuore sia una delle due formazioni della città, la Lazio. «Io tifo sempre la Lazio e mi auguro sempre che la Roma perda. Ma i romanisti mi vogliono bene e ridiamo insieme. Ci prendiamo in giro. Pensi che uno dei miei primi volontari è stato Damiano Tommasi (ndr. ex centrocampista della Roma), un ragazzo d’oro che mi aiutato moltissimo», ha dichiarato Suor Paola.
Ha anche spiegato perché si è avvicinata proprio alla Lazio: «L’ho sempre considerata la squadra povera di questa città. Quando bussai alle porte di Roma e Lazio per chiedere un aiuto ai ragazzi che allenavo, alla Roma trovai porte chiuse. Alla Lazio invece, trovai braccia aperte. Anzi, mi diedero anche il permesso di usare il loro campo di allenamento».