Mentre in Italia fa ancora discutere l’intromissione del Vaticano negli affari nazionali e la richiesta di modificare il Ddl Zan, nella laicissima Francia la Santa Sede è nel mirino per un’altra vicenda che sta assumendo i contorni di un vero e proprio giallo. Si tratta dell’espulsione senza apparente giustificazione di madre Marie Ferréol, al secolo Sabine Baudin de la Valette, dal Sodalizio delle vergini domenicane dello Spirito Santo, una comunità di religiose di Pontcallec, in Bretagna, di cui lei 55enne ha fatto parte per 35 anni.
Come ricostruisce Le Monde, Suor Marie aveva scritto persino a Papa Francesco con la speranza che rivedesse il decreto di espulsione. Ma anche l’ultima speranza è svanita. «Dopo un attento studio, il Santo Padre ha deciso di respingere la sua supplica», si legge nella missiva inviata alla suora “ribelle” dal Vaticano. Datata 2 giugno, la lettera è firmata del sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede Edgar Peña Parra, e conferma l’espulsione della suora decisa dal cardinal Marc Ouellet il 22 aprile scorso.
Le vergini domenicane dello Spirito Santo e la vicinanza alla destra francese
Ma chi sono le vergini domenicane dello Spirito Santo? Si tratta di una comunità di un centinaio di religiose che hanno la propria casa madre a Pontcallec. Dedite soprattutto all’insegnamento, gestiscono alcune scuole cattoliche della Francia come l’esclusivo istituto Saint-Pie X, a Saint-Clode nella periferia alto borghese di Parigi, frequentato per intenderci anche dalla nipote di Marine Le Pen, Marion Maréchal Le Pen che, si narra, proprio qui tra messe in latino e uniformi, trovò la fede (Marion ha poi scelto di abbandonare insieme con la politica anche il cognome Le Pen. Per inciso, recentemente si è data da fare con il giornalista vicino all’estrema destra Éric Zemmour – uno dei possibili sfidanti outsider di Emmanuel Macron alle prossime Presidenziali – per unire il Rassemblement Nationale e la droite gollista). Sempre in questa blasonata scuola cattolica si è forma la classe dirigente di Manif pour tous, lobby di destra nata nel 2012 per osteggiare il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la legge anti-omofobia.

Le ispezioni ordinate dal cardinal Ouellet
Per cercare di districare il giallo occorre però riavvolgere la matassa. E partire dall’inizio. I problemi per suor Marie cominciano nell’estate 2020, quando a fine luglio l’abbazia di Pontcallec – la cui priora generale è Marie de Saint-Charles, sorella di Nicolas Bay, guarda caso anima della corrente più destrorsa del Rassemblement National – è oggetto di un’ispezione a sorpresa ordinata dal cardinal Ouellet, un canadese vicino a Benedetto XVI e prefetto della Congregazione per i vescovi. Tutte le sorelle vengono interrogate compresa Marie. In agosto, lo stesso Ouellet decide di trascorrere a Pontcallec una settimana. La cosa non stupisce visto che una delle suore – Marie de l’Assomption (al secolo Emilie de Vigouroux d’Arvieux) gli è particolarmente vicina. Filosofa, è descritta da Le Monde come autoritaria e invadente. Spesso i due, come racconta Le Monde, si vedono a Roma, dove la religiosa dà una mano al cardinale: sbriga affari di segreteria e lo aiuta a organizzare simposi. Ouellet l’aveva raggiunta a Parigi anche nel 2019, quando la suora aveva festeggiato la fine del dottorato. La tesi? “Natura e grazia in san Tommaso d’Aquino”. E proprio Tommaso è centrale nel giallo. Suor Emilie infatti avrebbe avuto, secondo alcune testimonianze, alcune controversie teologiche con suor Marie circa l’interpretazione del Santo e la prima non avrebbe mai nascosto una certa animosità nei confronti della seconda.
L’esfiltrazione dal convento e l’affidamento a Notre Dame de Randol
Intanto a Pontcallec tutto torna più o meno alla normalità. Fino al 27 ottobre 2020 quando le suore sono nuovamente convocate. Però questa volta a Marie viene consegnato un decreto firmato dal cardinale Ouellet che la espelle dalla comunità anche se solo temporaneamente (l’aprile successivo il decreto diventerà definitivo). Nel documento, a quanto si apprende, la suora sarebbe colpevole di «menzogne e dissimulazione» e di aver instillato un «clima di sospetto e paura». Accuse vaghe davanti alle quali le consorelle si dicono incredule. Marie a quel punto viene prelevata senza avere tempo né di prendere gli effetti personali né di avvisare la sua famiglia ed è condotta con un furgone guidato da due laici in una località segreta con il divieto di comunicare con l’esterno. Insomma, una esfiltrazione degna della Cia. Solo in un secondo momento, anche grazie alle denunce della famiglia della suora alla gendarmerie, si scopre che è stata trasferita prima nell’abbazia di San Pietro di Solesmes (Sarthe), poi affidata alla Notre Dame de Randol, nel dipartimento del Puy-de-Dôme, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi. Ed è esattamente qui che ha ricevuto la lettera del papa.
Cosa si nasconde dietro l’allontanamento di Suor Marie
Resta ora da capire il motivo della cacciata di suor Marie. Gli screzi teologici con la consorella vicina al cardinale canadese c’entrano qualcosa? Certo è che come racconta Le Monde, che l’ha incontrata il 22 maggio, la suora ha perso 10 chili in poche settimane, i suoi capelli si sono fatti bianchi e dice di essere terrorizzata. La sanzione che l’ha colpita, accompagnata tra l’altro dal divieto di ogni vita comunitaria, non solo è pesantissima ma anche molto rara: in tutto il mondo ogni anno se ne contano meno di 10. Il che dà all’intera vicenda l’aria di una caccia alle streghe. O alla suora. «La pace è indirettamente opera della giustizia, in quanto questa ne rimuove gli ostacoli, ma è opera della carità che, in forza della sua natura, porta la pace», diceva San Tommaso. Chissà che non valga anche per suor Marie Féreol.