Addio al “Padrino del Sudoku“. È morto il 10 agosto all’età di 69 anni, per complicazioni dovute a un cancro al dotto biliare, Maki Kaji, l’editore giapponese che ha reso celebre il gioco. A dare la notizia è la compagnia da lui fondata, la Nikoli, tramite un comunicato stampa pubblicato oggi sul suo sito web ufficiale: «Era adorato dagli amanti dei puzzle di tutto il mondo, cui vorremmo dedicare la nostra gratitudine».
L’idea del Sudoku mentre Maki Kaji lavorava in tipografia
Kaji era nato a Sapporo nel 1951. Grande appassionato di puzzle, dopo aver abbandonato gli studi universitari iniziò a lavorare in una tipografia e lì fu abbagliato dall’idea del Sudoku. Il gioco, il cui nome è la contrazione dell’espressione nipponica suji wa dokushin ni kagiru (letteralmente, ogni numero deve essere singolo) giunse sui giornali del Sol Levante nel 1980 e ottenne un successo talmente grande da convincere Kaji a fondare tre anni dopo una sua azienda. Nacque così la Nikoli, di cui Kaji è stato presidente fino allo scorso luglio, quando si è dimesso per i problemi di salute che lo hanno portato alla morte. Il rompicapo, che si ispira a un antico gioco del XVIII secolo ideato dal matematico svizzero Eulero, sfida le persone a riempire una griglia formata da nove blocchi, ognuno dei quali composto da altrettante caselle: scopo finale è fare in modo che tutte le colonne, sia verticali che orizzontali, contengano i numeri da uno a nove senza ripetizioni. Il numero di figure compilate per una griglia all’inizio del puzzle ne determina la difficoltà. Nel corso degli anni ne sono state pubblicate anche altre versioni, tra cui alcune molto più complesse con griglie 16×16 o persino 25×25 e altre con blocchi asimmetrici. Come sottolinea il giornale giapponese The Mainichi, alcuni studiosi hanno recentemente calcolato che il numero di soluzioni per un Sudoku classico è 66,7 elevato alla 21esima potenza.
Sudoku, 100 milioni di appassionati in tutto il mondo
«Mi commuovo quando vedo una nuova idea per un puzzle con un grande potenziale», aveva detto Kaji in un’intervista rilasciata alla Bbc nel 2007. «È come una caccia al tesoro. Non si tratta di fare soldi, è semplicemente l’eccitazione di provare a risolverlo». Un fermento che, a oggi, colpisce regolarmente più di 100 milioni di giocatori in tutto il mondo. Dal 2006 sono persino nati diversi campionati nazionali di Sudoku: il 28 agosto ce ne sarà uno anche in Italia, a Vicenza, dove 30 giocatori si sfideranno in quattro manche per ottenere il titolo di campione italiano.