Stupro di Piacenza: video rimosso da Facebook, Twitter e Instagram

Debora Faravelli
23/08/2022

La cancellazione dopo le migliaia di segnalazioni ricevute e l'attivazione delle procedure di revisione dei post incriminati. 

Stupro di Piacenza: video rimosso da Facebook, Twitter e Instagram

Facebook, Twitter e Instagram hanno rimosso il video dello stupro di Piacenza condiviso online, tra gli altri, anche dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Tutti e tre i social hanno spiegato le motivazioni dietro alla scelta di rimuovere dalle rispettive piattaforme il filmato che mostra, seppur pixelata, una donna vittima di violenza da parte di un richiedente asilo.

Stupro di Piacenza, perché il video è stato rimosso dai social

Meta, che controlla sia Facebook che Instagram, ha reso noto che le norme violate da chi ha postato le immagini sono quelle relative allo sfruttamento sessuale di adulti. Nella normativa si legge infatti che «rimuoviamo i contenuti che mostrano, minacciano o promuovono la violenza sessuale, le aggressioni a sfondo sessuale o lo sfruttamento sessuale nonché i contenuti che mostrano, sostengono o coordinano atti sessuali con persone non consenzienti».

Per quanto riguarda Twitter, il regolamento vieta la pubblicazione e la condivisione di contenuti che mostrino aggressioni e/o violenze sessuali. Al posto del cinguettio incriminato compare la scritta «questo Tweet ha violato le Regole di Twitter» e un link che rimanda alle opzioni per l’applicazione delle norme. La piattaforma prevede in realtà la possibilità che, in rari casi, qualche contenuto possa rimanere online in nome dell’interesse pubblico pur violando le regole dell’azienda. Ma, per i proprietari della piattaforma, non è questo il caso.

Com’è avvenuta la cancellazione

Alla cancellazione del filmato hanno contribuito le migliaia di segnalazioni ricevute dai post in oggetto. La condivisione da parte di Giorgia Meloni ha infatti scatenato le polemiche e aperto un dibattito sul tema, con molti utenti che hanno ritenuto il contenuto non idoneo ad essere postato e lo hanno pertanto segnalato. Ciò ha attirato l’attenzione dei software di moderazione dei contenuti e degli stessi moderatori umani che ha fatto scattare in automatico le procedure di revisione e poi la rimozione.