Anche gli antichi amavano birra e formaggio blu. Un nuovo studio italiano, pubblicato sulla rivista Current Biology, ha rivelato come i minatori di sale austriaci consumassero questi alimenti già 2700 anni fa. Fondamentali per la scoperta sono stati alcuni escrementi umani dell’epoca, rinvenuti nella miniera di Hallstatt, nel cuore delle Alpi.
La scoperta ad Hallstatt getta nuove basi sull’età del bronzo
«Si tratta di una grande scoperta», ha dichiarato all’Afp Frank Maixner, microbiologo dell’Eurac Research Institute di Bolzano e autore dello studio. «Sta diventando sempre più evidente come le pratiche culinarie fossero sofisticate anche in passato». Secondo gli esperti, si tratterebbe della prima prova della maturazione del formaggio e del consumo di birra in Europa. Sebbene infatti il consumo di alcol fosse già noto, non erano ancora state trovate fonti attendibili dell’uso di tecniche di fermentazione in epoche così antiche. «Questa scoperta mostra il ruolo chiave dei cibi trasformati nella nostra lunga storia alimentare», ha aggiunto Kerstin Kowarik, del Museo di Storia Naturale di Vienna.
Our multidisciplinary study on Hallstatt human paleofeces is now published in @CurrentBiology. Congratulations to the whole team!!@msabrysarhan @Kun_L_H @misszingi @orotastabelli @nsegata @r_l_moritz @AlbZink @KowarikKerstin @EURAC @cibiocm https://t.co/ucf4FI6h17
— Frank Maixner (@FrankMaixner) October 13, 2021
Fondamentale per la conservazione delle feci anche il clima dell’area alpina con una temperatura costante di circa 8 gradi e l’elevata concentrazione di sale nella miniera di Hallstatt. In particolare, gli esperti hanno analizzato quattro campioni, appartenenti a epoche differenti. Uno risale all’età del bronzo, due all’età del ferro e un altro, molto più recente, “soltanto” al XVIII secolo. I rilevamenti hanno così confermato come la miniera, patrimonio dell’umanità per l’Unesco dal 1997, vanti oltre 3000 anni di attività.
La dieta dei minatori si componeva di frutta, carne e cereali
In un campione, risalente a circa 2700 anni fa, gli esperti hanno riscontrato la presenza di due funghi, il Penicillium roqueforti e il Saccharomyces cerevisiae, utilizzati nella produzione di alimenti. «La dieta che possiamo ipotizzare corrisponde perfettamente a ciò di cui i minatori avevano bisogno per sopravvivere», ha aggiunto Maixner: cereali, frutta, fagioli e carne. La principale differenza fra i cibi moderni e quelli dell’epoca risiede nel loro grado di trasformazione. Probabilmente i minatori di Hallstatt dell’età del bronzo consumavano cereali integrali sotto forma di porridge, trasformandoli nel XVIII secolo in pane e biscotti. Uno studio più approfondito chiarirà inoltre anche l’evoluzione del microbiota – l’insieme dei batteri presenti nell’organismo – dei vari minatori. Tutti e quattro sembrano avere caratteristiche molto simili a quelle riscontrabili nelle moderne popolazioni non occidentali caratterizzate da uno stile di vita meno industrializzato. Ciò suggerisce, come conferma Maixner, che l’evoluzione potrebbe essere frutto di «uno stile di vita moderno, legato alla dieta o ai progressi medici». Dato che il microbiota è collegabile alle malattie, studi ulteriori potrebbero aiutare a comprenderne lo sviluppoe la diffusione in Europa.