Alessandro Borghese sbarca a Livorno con la troupe e tutta la squadra Sky con cui gira le puntate del celebre programma Quattro Ristoranti e trova striscioni contro di lui ad attenderlo. «Chef Borghese a Livorno non sei il benvenuto» è il succo di quanto c’è scritto sui vari teli appesi in alcune parti della città. Li hanno attaccati, su muri, palazzi e ponti, i sindacalisti di Usb Livorno, che hanno sottolineato poi l’accaduto in un post su Facebook. L’attacco allo chef arriva pochi giorno dopo l’intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato di mancanza di «devozione al lavoro» e che «lavorare per imparare non significa essere per forza pagati». Parole che hanno scatenato una fitta coltre di polemiche.

L’intervista di Borghese: «Oggi ragazzetti senza arte né parte»
Le polemiche su Alessandro Borghese, celebre chef e personaggio televisivo, si sono scatenate dopo l’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Queste le parole che hanno fatto storcere il naso: «Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati. Io prestavo servizio sulle navi da crociera con soli vitto e alloggio riconosciuti. Stop. Mi andava bene così: l’opportunità valeva lo stipendio. Oggi ci sono ragazzetti senza arte né parte che di investire su se stessi non hanno la benché minima intenzione. Manca la devozione al lavoro». E da qui l’accoglienza di Livorno, con striscioni contro Borghese e lo sfruttamento sul lavoro.

Il post su Facebook di Usb Livorno
Gli striscioni hanno subito generato grande curiosità. A fare chiarezza è stato il sindacato livornese con un post su Facebook: «Da questa mattina, nel quartiere Livornese della Venenzia, si aggira una troupe di sky al seguito del famoso chef Borghese. Una visita in città per girare alcune riprese all’interno di 4 ristoranti. Lo stesso chef Borghese che qualche mese fa esordì con alcune frasi in difesa di quei ristoratori che decidono di non pagare i propri dipendenti in quanto “devono imparare” un mestiere. Vorremmo ricordare a Borghese che il lavoro gratuito (e nel nostro paese esiste in diversi settori) si chiama sfruttamento. Il lavoro si paga, sempre… Nell’ambito della campagna Usb “Cercasi schiavo” abbiamo affisso alcuni striscioni di denuncia».