Dopo lo stop imposto dalla pandemia, gli ambulanti di street food sono tornati a riempire le città coi colori e i profumi dei loro manicaretti. Da New York a Milano, da Londra a Buenos Aires, il cibo da strada ha sempre rappresentato una componente importante del Dna di una metropoli, richiamando le tradizioni delle comunità che la popolano e, contemporaneamente, abbracciando i trend resi virali dalle nuove generazioni. In questo mix così dinamico tra storia e innovazione, individuare le ricette più memorabili non è cosa semplice. La redazione di Time Out ci ha provato, stilando una lista delle 10 prelibatezze da testare quando si potrà riprendere a viaggiare liberamente attorno al mondo.
1. I tamales messicani di Chicago
La comunità messicana di Chicago ha fatto dello street food la propria religione. Soprattutto se si parla di tamales. Si tratta di deliziosi involtini ripieni di carne di maiale o di pollo (lasciata marinare in salsa verde o in un condimento piccante) e, in genere, cotti al vapore. In città, sono numerosi i truck che ne propongono diverse varietà ma i più accreditati sembrano essere quelli che stazionano nei quartieri di Little Village e Pilsen, particolarmente trafficati nelle ore di punta.
2. Londra al gusto falafel
Tra le boutique di costose ceramiche, nel caos del Netil Market, a Londra, si nasconde Pocket, un banchetto dove, dal venerdì alla domenica, Itamar Grinberg propone la sua pita con falafel (polpettine di legumi fritte e speziate), un omaggio alle sue radici israeliane. Questa particolare focaccia è preparata rigorosamente a mano, cotta su pietra refrattaria e farcita di falafel alle erbe, cavolo, cipolle, pomodoro, cetriolo e prezzemolo. Ad accompagnare il piatto, golosi contorni come fette di patate croccanti ricoperte di pastella e fritte e peperoncini grigliati.
3. I tamagoyaki per assaggiare Tokyo
Simbolo di una cucina ancora legata alle sue radici in una città fluida e veloce come Tokyo, Tsukiji Shouro Honten è il posto giusto per assaggiare il tamagoyaki. Nata più di 70 anni fa, questa omelette arrotolata e condita con salsa di soia o dashi (brodo di pesce) è il cavallo di battaglia della bottega, che ne propone diverse varianti. Da quella da passeggio (generalmente preparata e cotta su un bastoncino di legno) al tamagoyaki sando, un sandwich a base di frittata, maionese giapponese e morbido shokupan (il pane bianco utilizzato per i tramezzini).
4. Passeggiare a Parigi con il fricassé tunisino
Dal 1982 a oggi, Chez Bob è diventato un’istituzione della cucina parigina e una leggenda del IX arrondissement. A consacrarlo il suo omaggio al fricassé tunisino, un croccante panino ripieno di peperoni, cipolle, pomodori, uova bollite, patate, olive nere e tonno aromatizzato con harissa, una salsa a base di aglio e peperoncino piccante.
5. Non c’è Soweto senza kota
Tra i must della cucina sudafricana, il kota occupa un posto di riguardo. Soprattutto nella città di Soweto che, ogni anno, gli dedica un festival. Di cosa si tratta? Di un piatto per stomaci forti e parecchio affamati: una forma di pane viene scavata all’interno e privata della mollica per essere riempita di ingredienti diversissimi tra loro, tra cui patatine fritte, carne, formaggio, uova e salse varie. Consumata anche in altre zone del continente africano, la ricetta rimane sempre uguale, cambiano soltanto la sua denominazione (è noto anche come spatlo o bunny chow) e le dimensioni.
6. Botifarra sandwich a Barcellona
A Barcellona, di fronte all’Església Mare de Déu dels Àngels, c’è un negozietto dove turisti e locali possono gustare molti dei piatti tipici della cucina catalana. Tra questi, la botifarra a la brasa (una salsiccia cotta alla brace e affumicata) con pane al pomodoro, cipolle caramellate, cheddar, lattuga, erbe indiane e spezie.
7. Dim Sum: il gusto di Melbourne
Il South Market di Melbourne è il paradiso del cibo da strada. È proprio qui che, tra il tedesco Little Hof e l’asiatico Bambu, lo stand 91 prepara e vende i suoi deliziosi dim sum. Tra i primi a preparare i dimmies in città, i figli del proprietario Ken Cheng continuano a utilizzare la ricetta depositata dal padre. I loro dim sum sono una combinazione di carne macinata (maiale, agnello e manzo) e spezie avvolta in una sottile sfoglia di pasta bollita o fritta. Quel che li rende differente dagli altri? Le loro dimensioni: sono il doppio del normale.
8. Gli spiedini di Hong Kong
Non si può dire di aver visitato Hong Kong senza aver provato gli spiedini di Fei Jie. In un menù molto particolare, fatto di piatti a base di intestino, fegato e interiora di maiale, gli snack di pesce hanno il loro perché. Soprattutto per la storia che portano con sé: quella della proprietaria, Feng Jie, che da piccola aiutava il padre a vendere pesce e molluschi al mercato. Di un arancione vivo e brillante, gli spiedini di frutti di mare vengono bolliti per far sì che rimangano teneri e, successivamente, immersi in una salsa di soia per accentuarne il sapore. Possono essere consumati da soli o accompagnati con una mostarda dal gusto parecchio aggressivo.
9. Choripán, il gusto di Buenos Aires
Nella classifica dei migliori choripán del Pianeta, quello di Nuestra Parrilla, a Buenos Aires, si aggiudica il gradino più alto del podio. Più comunemente noto come chori, non è altro che un morbido panino farcito con una salsiccia di maiale ben cotta e una generosa cucchiaiata di chimichurri (salsa argentina usata per insaporire la carne grigliata e preparata con prezzemolo, aglio, origano e peperoncino).
10. Hot dog giappo-coreano a Madrid
Inventato dallo chef stellato madrileno Dabiz Muñoz, questo hot dog sta a metà tra lo street food e la cucina gourmet. Muñoz ha sostituito i condimenti della versione tradizionale con un ketchup di kimchi (a base di verdure fermentate con spezie e frutti di mare salati) e maionese al profumo di yuzu (un agrume simile al mandarino). Aggiungono croccantezza e sapore i petali di tartufo nero e la tempura sbriciolata.