Caso archiviato: si chiude così il processo sulla strage delle studentesse Erasmus in Spagna. Dopo la recente morte dell’autista del pullman, unico imputato nel processo, le famiglie delle 13 vittime – di cui 7 italiane – non potranno sentire dichiarata alcuna sentenza. La presidente del Tribunale numero 1 di Tortosa, in provincia di Tarragona, ha dichiarato «estinta la responsabilità penale del conducente» come riportato da Il Messaggero. Maria Elena Boschi di Italia Viva ha dedicato oggi un post Facebook a questa triste vicenda, auspicando che le risposte mancate possano arrivare dalla Comissione d’inchiesta proposta in Parlamento, ricordando di essere stata «insieme alle famiglie di Elena, Lucrezia, Elisa, Francesca, Valentina, Elisa, Serena» al momento del rientro delle spoglie mortali in Italia.

Strage studentesse Erasmus in Spagna: il caso è stato archiviato
L’accusato era Santiago Rodrìguez Jiménez, di 70 anni, autista imputato di 13 omicidi colposi e 42 lesioni colpose, per i quali il Pubblico ministero aveva chiesto 4 anni di carcere. Lo scorso autunno il conducente aveva scelto il patteggiamento, una decisione che non era ancora stata ratificata dal giudice, per via di uno sciopero di due mesi dei segretari giudiziari. A cambiare ancora una volta il corso della vicenda, la morte improvvisa dell’autista, lo scorso 5 aprile, che ha indirettamente chiuso il processo per la strage, in base al principio legale secondo il quale la responsabilità penale è personale.
Processo caso Erasmus: i giudici tentarono per tre volte di archiviarlo come fatalità
La giustizia spagnola aveva tentato di archiviare il caso per ben tre volte in questi anni, catalogando l’incidente come una fatalità, adducendo all’assenza del riscontro di guasti tecnici o comportamenti imprudenti dell’autista. I famigliari si batterono per ottenere la riapertura del processo, quando, nel 2019, venne deciso di disporre ulteriori accertamenti. Secondo le testimonianze dei superstiti, alla base dell’incidente, vi fu una guida inadeguata. Tra le prove, l’analisi del cronotachigrafo che aveva poi rilevato fino a 77 decelerazioni, causati forse a colpi di sonno. Il conducente infatti sapeva di non aver rispettato i turni di risposo, ma decise comunque di continuare il viaggio ugualmente.