Per la strage di Corinaldo la corte di Cassazione conferma la condanna della Corte di Assise di Appello di Modena. Infatti, le difese dei sei giovani condannati avevano fatto ricorso al fine di ottenere un nuovo processo in appello, ma la Cassazione lo ha negato.
Strage Corinaldo, Cassazione conferma condanna
I sei erano conosciuti dalle cronache come la banda dello spray. La Cassazione ha confermato i capi di imputazione della corte di Appello: associazione a delinquere, omicidi preterintenzionali, lesioni personali, furti e rapine. Ugo Di Puorto è stato condannato a 12 anni, 6 mesi e 20 giorni. Raffaele Morrone dovrà scontare, invece, poco meno: 12 anni, 4 mesi e 20 giorni. Per Andrea Cavallari la condanna è di 11 anni e 10 mesi, che scendono a 11 anni e 6 mesi per Moez Akari. Haddada Souhaib ottiene una condanna di 11 anni e 3 mesi, mentre Badr Amouiyah è stato condannato a 10 anni e 9 mesi.

La condanna è stata inasprita in Appello perché si è aggiunta alle accuse anche l’associazione per delinquere. Tutte le altre ipotesi di reato che hanno configurato poi questa pena erano invece già in essere prima del processo di Appello. Ora, le condanne sono da considerare definitive con l’espletamento dei tre gradi di giudizio.
Cosa avvenne quella notte
I fatti risalgono alla notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018. La discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, nella provincia di Ancona, è piena perché si attende il rapper Sfera Ebbasta, che sarebbe stato l’ospite principale della serata. Sfera, però, non arriva. Più tardi si scoprirà che non sapeva che sarebbe dovuto essere lì. Mentre la folla rumoreggia qualcuno lancia dello spray al peperoncino in aria. Il locale è chiuso, l’aria è stantia, iniziano a bruciare gli occhi. Le persone accorse lì non hanno la più pallida idea di quanto avviene e tentano di scappare, ma gli ingressi sarebbero stati chiusi. A questo punto, crolla il pavimento sottostante.

Cinque minorenni e una mamma di 39 anni che aveva accompagnato la figlia perdono la vita. Più tardi, a seguito delle indagini, si scoprirà che a lanciare lo spray erano stati proprio i ragazzi ora condannati, al fine di derubare le persone presenti nella calca.