Stop alla vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035: via libera dall’Europarlamento

Redazione
14/02/2023

Il Parlamento europeo vota il nuovo ok allo stop delle immatricolazioni ai veicoli inquinanti per ridurre le emissioni entro il 2035. FdI, FI e Lega votano contro.

Stop alla vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035: via libera dall’Europarlamento

Il primo ok risale allo scorso maggio. Poi l’accordo raggiunto a novembre tra i Paesi dell’Ue e ora il via libera definitivo dell’Eurocamera: dal 2035 non saranno più immatricolate nuove auto considerate inquinanti, cioè a benzina e diesel. L’ok della Seduta plenaria è arrivato oggi e a votare favorevolmente sono stati 340 europarlamentari. I no, invece, sono stati 279 mentre 21 gli astenuti. Lo stop è inserito all’interno del pacchetto Fit for 55 e prevede degli step intermedi. La riduzione delle emissioni, infatti, è fissata al 55 per cento per il 2023 per quanto riguarda le auto e al 50 per cento, invece, per i furgoni.

Stop alla vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035: via libera dall'Europarlamento. Arriva un nuovo ok. FdI, FI e Lega votano contro
Auto e moto in strada (Getty)

Entro il 2025 il sistema di monitoraggio

Adesso il prossimo passo dovrebbe essere il sistema di monitoraggio. La Commissione ha previsto di presentarlo entro il 2025. Con esso punta a valutare e comunicare tutti i dati sulle emissioni di CO2 nell’intero ciclo di vita di auto e furgoni venduti nei Paesi dell’Unione Europea. Entro l’anno seguente, poi, il divario dovrà essere affrontato con metodologie specifiche e misure atte a ridurre le emissioni, da proporre direttamente ai costruttori. Solo i piccoli costruttori, con volumi di produzione annui tra mille e 10 mila auto o tra mille e 22 mila furgoni possono ottenere una deroga fino al 2035.

Stop alla vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035: via libera dall'Europarlamento. Arriva un nuovo ok. FdI, FI e Lega votano contro
Un veicolo elettrico in carica (Getty)

Contrari FdI, FI e Lega

Tra i contrari ci sono gli europarlamentari di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Al contrario, si sono schierati a favore i partiti del centrosinistra, M5S compreso. Pietro Fiocchi, eurodeputato di FdI, spiega: «La decisione del Parlamento europeo di vietare i motori a combustione interna costerà all’Europa centinaia di migliaia di posti di lavoro e lascerà un’industria europea vitale pericolosamente dipendente da batterie, materie prime e terre rare di dubbia provenienza e disponibilità. Per questo abbiamo espresso voto contrario». Fa da contraltare Mario Furore del Movimento 5 Stelle: «Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno provato a respingere lo storico accordo europeo sul taglio delle emissioni inquinanti di automobili e furgoni e sono stati sconfitti. Il voto del Parlamento europeo dimostra che i sovranisti sono minoranza in Europa, mentre il Ppe si è spaccato».