Ucraina, Stephen King: «Impossibile decifrare Putin, i suoi occhi sono inespressivi»
Lo ha scritto su Twitter. Centinaia i commenti al tweet, tra cui quello di Nancy Sinatra: «Credo abbia perso il senno».
Pennywise il clown di It, Jack Torrance di Shining, Anne Wilkes di Misery. E tanti altri. Se c’è una persona che si intende di personaggi inquietanti, di sicuro è Stephen King. Il celebre scrittore sta seguendo attentamente gli sviluppi dell’invasione russa in Ucraina. «Putin ha una faccia stranamente inespressiva. Impermeabile. Non si può dire cosa stia succedendo dietro quegli occhi», ha scritto su Twitter l’autore statunitense, commentando le espressioni del presidente della Russia. Centinaia i commenti al tweet del romanziere, tra cui quello di Nancy Sinatra, figlia di Frank: «Onestamente credo che abbia perso il senno».
Putin has got a strangely blank face. Closed off. There’s no telling what’s going on behind those eyes.
— Stephen King (@StephenKing) February 25, 2022
Stephen King, cosa ha detto su Putin
«Putin, da bambino. Stessi occhi da bambola. Questo ragazzo ha le armi nucleari», ha scritto Stephen King, condividendo una famosa foto che ritrae Vladimir Putin da bambino. «Quello che la maggior parte di noi ha imparato da bambini nel parco giochi: non stai a guardare mentre un bambino grande picchia un bambino più piccolo. Potresti prendere un pugno o due per far smettere il ragazzo grande, ma è la cosa giusta da fare».

Stephen King: «Tucker Carlson è la nostra Rosa di Tokyo»
«Tucker Carlson viene citato dalla tv russa, giustificando la vile aggressione all’Ucraina. È il nostro “Tokyo Rose”», ha twittato poi Stephen King, facendo riferimento alle parole della star televisiva di Fox News (considerato una sorta di portavoce di Donald Trump), che ha commentato così l’invasione russa: «Putin mi ha mai chiamato razzista? Ha minacciato di farmi licenziare perché non ero d’accordo con lui? Ha delocalizzato in Russia tutto il lavori della classe media nella mia città?».

Nel suo tweet, King fa riferimento alla “Rosa di Tokyo”, ovvero a Iva Toguri, conduttrice radiofonica statunitense con cittadinanza giapponese che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, con la sua trasmissione di propaganda disfattista presso Radio Tokyo mirava a demoralizzare i soldati americani.