Stem e disparità di genere, Rizzo contro gli editori e l’addio a De Bosio: le pillole del 5 maggio

Gianfranco Ferroni
05/05/2022

Stem, queste sconosciute. Con chi ce l'aveva Sergio Rizzo nella sua tirata contro gli editori? E il ricordo del regista-partigiano Gianfranco De Bosio. Le pillole della giornata.

Stem e disparità di genere, Rizzo contro gli editori e l’addio a De Bosio: le pillole del 5 maggio

Il 56 per cento degli italiani non conosce il termine Stem e quasi il 14 per cento ritiene che le donne siano biologicamente e naturalmente meno portate allo studio delle discipline scientifiche. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca di Alessandra Ghisleri, Direttore di Euromedia Research, nel corso dell’evento “Donne e materie Stem: come superare la disparità di genere”, promosso da Fondazione Marisa Bellisario, Link Campus University e Università eCampus presentata il pomeriggio del 5 maggio a Roma con la partecipazione di due ministre, dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa e per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. «Quasi 40 anni fa», sottolinea il presidente della Fondazione Marisa Bellisario, Lella Golfo, che introduce l’evento, «Marisa Bellisario incoraggiava le ragazze a intraprendere percorsi di studio scientifici perché, diceva, le donne hanno tutte le carte in regola per eccellere e perché là ci sono le migliori opportunità di lavoro e carriera. La Fondazione ha raccolto il suo testimone e sin dal 1989 premia ogni anno non solo i migliori talenti del settore, da Fabiola Gianotti a Samantha Cristoforetti, ma le più brillanti neolaureate in materie Stem. Creare role model e abbattere gli stereotipi sono le leve prioritarie per aumentare il numero di ragazze che scelgono indirizzi scientifici: un obiettivo non solo di parità ma di sostenibilità e progresso in tutto il mondo». Senza dimenticare che «ci sono alcuni segmenti, all’interno del panorama universitario italiano», afferma il rettore della Link Campus University Carlo Alberto Giusti, cui sono affidati i saluti iniziali, «che vedono ancora un rilevante scarto tra uomini e donne, nella presenza e nella rappresentanza. Nelle discipline Stem, secondo i dati del centro studi della Crui, si registra una presenza femminile inferiore al 15 per cento, dato confermato anche nei dottorati e nei ruoli della ricerca. La Link Campus University è impegnata in azioni di contrasto a ogni forma di diseguaglianza». La ricerca sarà lo spunto per la tavola rotonda moderata dalla giornalista del Tg2 Silvia Vaccarezza con la partecipazione di Paola Angeletti, Chief Operating Officer Intesa Sanpaolo, Elena Bottinelli, Amministratore delegato Irccs Ospedale San Raffaele, Maria Grazia Fadda, Specialist Operation di Medio e Lungo Termine Terna, Teresa Fornaro, Ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, ed Elisabetta Ripa, Chief Executive Officer di Enel X Way.

Crollo del mercato dell’auto elettrica e ibrida

Anche ad aprile 2022 crolla il mercato dell’auto. Nel mese appena chiuso, le vendite di auto con possibilità di ricarica (somma di Bev, elettriche pure, e Phev, veicoli ibridi plug-in) si sono fermate a 8.559 unità, a fronte delle 11.528 vendute nello stesso mese dello scorso anno, registrando un calo del 25,75 per cento. Lo scrive nell’editoriale mensile, dedicato alle immatricolazioni, Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholder della mobilità elettrica. In particolare, le auto Bev scendono del 37,45 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno, per un totale di 3.032 unità immatricolate, mentre le Phev diminuiscono del 17,27 per cento, registrando un totale di 5.527 unità immatricolate. Complice un mercato auto complessivo che fa peggio di maggio 2020, il market share delle auto con la spina rimane stabile rispetto al mese precedente, ossia pari all’8,75 per cento del totale. L’elettrica più venduta nel mese è la Fiat 500E, con 2.049 unità. Secondo posto per Dacia Spring con 1.606 veicoli, mentre si guadagna la terza posizione la Smart Fortwo con 1.246 vetture. La Tesla Model Y, con 937 auto, si piazza in quarta posizione. Chiude la top five la Renault Zoe, con 647 unità vendute.

pillole del 5 maggio: da rizzo contro editori puri e stem
Sergio Rizzo.

Con chi ce l’aveva Sergio Rizzo?

Già il titolo diceva tutto: pennivendoli. Sergio Rizzo su Tpi, ovvero The Post Internazionale, ha scritto un testo per parlare degli editori puri. Ma raccontando al pubblico anche qualche retroscena, ben noto agli addetta ai lavori: «Ce ne sono, eccome. Ma spesso si comportano esattamente come quelli impuri, soprattutto adesso che i bilanci sono quel che sono e alla pubblicità non si può rinunciare. Non sono gli altri interessi della proprietà a condizionare la linea e certe scelte, come spesso si crede, ma gli inserzionisti più importanti. O magari la banca, che tiene in piedi il giornale». Fuori i nomi, Rizzo.

Verona, addio al regista partigiano De Bosio

Addio a Gianfranco De Bosio. Nato a Verona il 16 settembre del 1924, De Bosio è stato nella sua vita partigiano, come capo del Comitato di liberazione nazionale di Verona, e poi regista, sceneggiatore, docente. Ha guidato per anni da Sovrintendente l’allora ente lirico dell’Arena di Verona, prima dal 1968 al 1970, e poi ancora dal 1992 al 1998. Una vita dedicata allo spettacolo, alla cultura, all’arte. «All’arte, all’etica e alla persona di De Bosio, l’Arena di Verona deve molto di ciò che è stata e di ciò che è oggi», ricorda il sovrintendente e direttore artistico Cecilia Gasdia, indicando la via ideale di quello che l’Arena potrà essere. «Nella mia carriera ho avuto l’onore di incontrarlo più volte, ancora giovanissima come artista guidata da lui sul palcoscenico, sono tornata in Arena sotto la sua Sovrintendenza, l’ho incontrato nuovamente come docente mentre dirigevo l’Accademia per l’Opera veronese, e ho potuto recentemente affidare alle sue amorevoli cure la storica Aida: anche negli ultimi anni, in cui emergeva la fatica fisica, non trattò mai nessuna ripresa come mero repertorio, al contrario era sempre alla ricerca di nuove soluzioni, perché il teatro fosse sempre vivo, mai museale. Ricordo personalmente con immenso affetto la sua competenza, la sua misura, la memoria di ferro e la volontà inscalfibile, unite a uno dei caratteri più gentili e sobri mai incontrati in tutta la mia vita professionale. Oltre a questo, a tutti i lavoratori e a tutti gli spettatori resta la sua arte, segnata dal rispetto assoluto per gli autori e per i luoghi a cui le opere erano destinate. Insieme a tutti i lavoratori della Fondazione Arena di Verona, mi stringo alla famiglia di Gianfranco, nostro maestro, in un grazie senza fine».

Le pillole di oggi: Stem e disparità di genere, Rizzo contro gli editori e l'addio a De Bosio
Il regista Gianfranco De Bosio (da youtube).