Non bastavano le sopracciglia disegnate, gli occhiali a goccia, la barba folta, i “risvoltini” e i mocassini lucidi. No, Stefano Bonaccini ce la vuole mettere proprio tutta per fare il giovane e diventare uno che “piace alla gente che piace”: quale occasione migliore di Sanremo dunque, e in particolare del FantaSanremo? D’altronde cosa non si fa per racimolare un po’ di consenso e simpatia in vista delle Primarie del Partito democratico in programma domenica 26 febbraio in tutta Italia: pazienza se poi l’effetto è tutt’altro.
Pure l’avatar hipster al posto delle emoticon
Probabilmente consapevole di essere il favorito a succedere a Enrico Letta come segretario nazionale del Pd, il presidente della Regione Emilia-Romagna si sta dimostrando fin troppo disinvolto dei social network. L’ultimo (vano) tentativo di rendersi accattivante agli occhi dei suoi seguaci, nonché dei suoi possibili elettori, è appunto la partecipazione alla competizione del FantaSanremo. L’annuncio è arrivato urbi et orbi direttamente dalle sue storie Instagram, con tanto di screenshot della sua iscrizione ufficiale accompagnata dal suo avatar hipster, da usare al posto delle emoticon, come i veri boomer.

Il Fantacalcio e quella strana scelta in porta…
Ovviamente si punta alla doppia vittoria: a Sanremo e alle Primarie. Sì, perché lui di vittorie se ne intende: e non solo politiche. «Visto che al Fantacalcio sono sempre andato bene si potrebbe provare anche col FantaSanremo», ha detto condividendo la schermata della partecipazione al giochino interattivo e inserendo anche il boxino per le risposte: “Consigli sulla squadra?”. Che poi, affidereste la rinascita della sinistra e magari la guida del Paese a uno che il 17 gennaio mostrava la sua formazione con il portiere dell’Inter Samir Handanovic schierato titolare? Lo sloveno ha perso definitivamente il posto a inizio ottobre 2022 a favore del collega camerunese André Onana, ma forse questo a Bonaccini è sfuggito. «In ogni caso negli ultimi tre anni ho vinto due volte il campionato e una volta la coppa», ha scritto sempre lui, sempre sui social, tutto tronfio e umile tipo Andrea Scanzi che impara a giocare a padel.
Immagina pensare di risollevare la sinistra italiana con uno che schiera Handanovic al fantacalcio pic.twitter.com/BpLT16wL5d
— Alberto Tognarelli (@AlbeTognarelli) January 17, 2023
Una comunità politica che non sa da quale parte stare
Il tutto avviene quando mancano meno di tre settimane alla conclusione del Congresso di un Partito democratico che si trova nel pieno della tempesta delle accuse interne sulle presunte tessere gonfiate in occasione del voto nei circoli. Senza contare l’imminente appuntamento elettorale delle Regionali nel Lazio e in Lombardia in cui il Pd si presenta da una parte assieme al Terzo polo e dall’altra col Movimento 5 stelle: emblema di una comunità politica che ancora deve decidere esattamente da che parte stare, tenendo conto che Giuseppe Conte e Carlo Calenda non si alleeranno mai tra loro nemmeno per sostenere un amministratore di condominio ai Parioli.
La campagna social più cringe mai vista
E a guidare questa comunità potrebbe essere proprio Bonaccini, considerato favorito davanti ai competitor Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo. Se non fosse che il governatore emiliano sta mettendo in atto la campagna social più cringe mai vista. Già a metà gennaio l’ex presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si era reso protagonista su Twitter di una fotografia postata che lo immortalava mentre era in collegamento con una trasmissione televisiva: Bonaccini era seduto a una scrivania trasparente che fungeva così anche da specchio della parte superiore del suo corpo. La didascalia era tutto un programma: «Riflesso, rifletto».
Rifletto, riflesso. pic.twitter.com/EhsnRSogNZ
— Stefano Bonaccini (@sbonaccini) January 13, 2023
Un calembour al quale non ha potuto resistere un mago delle parole come Francesco Artibani, fumettista di Topolino, che ha commentato il tweet con un altrettanto sagace gioco di parole: «O t’elevi o te levi». Un suggerimento che, evidentemente, non è soltanto rivolto al presidente regionale, ma più complessivamente a una classe dirigente che dovrebbe, nel limite del possibile, evitare plastiche troppe “simpatiche” operazioni di marketing e riflettere di più sui veri bisogni dell’elettorato.