Domenica prossima, il 26 febbraio 2023, ci saranno le primarie del Pd, appuntamento che servirà ad eleggere il nuovo segretario del partito. I candidati sono Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, ma è principalmente una sfida tra i primi due. Al primo voto nei circoli, che si è concluso il 19 febbraio 2023, infatti, Bonaccini e Schlein hanno ottenuto rispettivamente il 52,87 per cento e il 34,88 per cento dei voti degli iscritti. Ma quali sono i loro programmi?

Il programma di Stefano Bonaccini
Stefano Bonaccini ha presentato una mozione per le primarie del Pd 2023 dal titolo “Energia popolare“ che si apre con una frase di Enrico Berlinguer, ovvero «Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno». I punti cardine del suo programma sono la maggiore centralità dei circoli degli iscritti al partito, così come la possibilità di organizzare un referendum vincolante per gli iscritti quando si dovranno prendere grandi scelte. E poi anche la formazione di una scuola di politica che possa formare la nuova classe dirigente e ascoltare le sue proposte, così come l’introduzione di un finanziamento pubblico ai partiti che goda di assoluta limpidezza. In tema di fisco, Bonaccini vuole una semplificazione con una unica imposta progressiva su tutti redditi che incida però maggiormente sulla rendita e sulla ricchezza. In ultimo, non per importanza, Stefano Bonaccini si è esposto anche in tema di diritti proponendo di istituire matrimoni egualitari, riformare il sistema delle adozioni e introdurre lo ius soli o lo ius scholae.

Il programma di Elly Schlein
La mozione presentata da Elly Schlein per le primarie del Pd 2023 si chiama, invece, «Parte da noi» e si apre con la frase «Giustizia sociale e climatica sono inscindibili». Ci sono principalmente ambiente e diritti nel suo programma, «perché chi è più colpito dall’emergenza climatica in corso sono le persone più fragili e impoverite dalle crisi, sia a livello globale che nel nostro Paese». E ancora: «Diritti sociali e diritti civili sono inscindibili, chi ne fa gerarchie di solito vuole negarli entrambi». Poi, sulle donne e il loro diritto all’aborto, la Schelin propone di attuare pienamente la legge 194 e andare anche oltre, garantendo una percentuale di medici non obiettori in tutte le strutture. Molto rilevante è anche la visione della candidata sulla gestione interna del Pd, con la dichiarazioni di intenti di evitare che chi ricopre un ruolo nel partito abbia anche delle funzioni pubbliche e amministrative.