Nuova vita al Titanic dei Pirenei

Fabrizio Grasso
19/07/2021

Fu un crocevia di spie, di scambi tra regime franchista e nazisti e infine venne distrutta da un deragliamento. Cinquant'anni dopo la stazione di Canfranc, in Aragona, diventerà un hotel di lusso.

Nuova vita al Titanic dei Pirenei

Un mausoleo di pietra fra i Pirenei. Questo è stata per anni la stazione ferroviaria di Canfranc, il “Titanic delle montagne” a più di mille metri sul livello del mare. Ora però le cose stanno per cambiare. A 51 anni dalla sua chiusura, l’edificio avvolto nelle leggende, diventerà un hotel a cinque stelle. Come riporta il Guardian, infatti, è stato approvato un progetto degli architetti Joaquín Magrazó e Fernando Used, realizzato in collaborazione con il governo regionale dell’Aragona e la catena alberghiera Barceló, per un hotel di lusso da 104 camere. Il costo ammonta attorno ai 27 milioni di euro, di cui 12 finanziati dallo Stato, mentre i lavori dovrebbero terminare l’anno prossimo.

la stazione di Canfranc diventerà un hotel di lusso
L’interno della vecchia stazione di Carnfranc (da youtube).

La stazione di Canfranc, tra storia e leggende

La stazione ferroviaria, così come il piccolo comune sulla frontiera franco-spagnola, ha una storia ricca di intrighi politici, fallimenti ingegneristici e finanziari, e di tanta sfortuna. «La Spagna ha voluto dimostrare di essere in grado di emulare le grandi “cattedrali ferroviarie” europee», spiega Alfonso Marco, autore del libro El Canfranc, historia de un tren de leyenda (Canfranc, la storia di un treno leggendario). Concepita nel 1853 come una struttura all’avanguardia, la stazione fu completata solo nel 1928. Da quell’anno, nonostante la benedizione reale di Alfonso XIII, miti e leggende hanno iniziato a offuscarne la grandezza. Tra tante dicerie, fonti storiche confermano che la stazione di Canfranc fu usata dal regime franchista per scambiare il tungsteno, materiale necessario per la costruzione di carri armati, con oro nazista. «Canfranc costituiva un punto di scambio discreto rispetto ad altri», continua Marco. Secondo alcune voci, poi, la stazione rappresentò una via di fuga per gli ebrei durante le persecuzioni francesi a Vichy. «Come sempre, c’è un fondo di verità in ogni leggenda. Alcuni ebrei usarono lo scalo come via di fuga, ma non si può parlare di un fenomeno su larga scala». Non solo guerre comunque. Anche su Canfranc si è abbattuta la Grande depressione del 1929 che bloccò i commerci. Nel 1931 fu colpita da un incendio. Crocevia di spie e intrighi, nel 1970 venne danneggiata da un deragliamento che fornì la scusa che tutti aspettavano per abbandonarla. La stazione è così diventata quello che Marco descrive come «un involontario mausoleo ferroviario di enorme valore, parte di una storia che non può essere ignorata e che merita di essere conosciuta e valorizzata».

Il nuovo hotel fra musei, centro congressi e negozi

Il nuovo albergo che le restituirà vita ne preserverà la facciata, con le sue 365 finestre e la banchina lunga 200 metri, mentre al suo interno ospiterà anche un centro congressi da 200 posti, un museo ferroviario, negozi e persino un rifugio per i pellegrini impegnati sul cammino di Santiago de Compostela. Si spera che l’hotel, una volta ultimato, riesca a far rivivere il villaggio, ma Marco crede che ci vorrà del tempo prima che il collegamento con Pau, in Francia, torni a funzionare. Nel frattempo, la stazione è diventata meta per gli amanti dell’archeologia industriale.