Al termine della visita in India del segretario della difesa statunitense Lloyd Austin, Washington e Nuova Delhi hanno firmato un accordo per la creazione di una road map per la cooperazione militare-industriale. Una buona notizia per l’Ucraina, perché tra gli obiettivi dell’accordo è anche ridurre la dipendenza di Nuova Delhi dalle importazioni di armi dalla Russia. Una cattiva notizia, invece, per Pechino perché l’accordo fa parte della strategia di Joe Biden per il contenimento cinese nell’area dell’Indo-Pacifico, regione in cui Nuova Delhi ha un ruolo fondamentale. Anche con questo obiettivo, Austin è impegnato in un tour diplomatico dell’Asia che in precedenza lo aveva portato in Giappone e a Singapore. Come parte di questa strategia, a maggio Washington aveva siglato un accordo anche con la Papua Nuova Guinea che, tra le altre cose, riguarda l’utilizzo di alcune basi militari in funzione di deterrenza anti-cinese. Mosse diplomatiche che cercano di colmare il vuoto nella regione lasciato dall’amministrazione di Donald Trump, dopo che l’allora presidente aveva deciso di ritirare gli Stati Uniti dal Trans Pacific Partnership (Ttp), accordo nato nel 2015 anche per arginare l’espansionismo di Pechino nell’area.

L’India diversifica le sue forniture, anche grazie alla Francia
L’India non ha condannato la Russia per la sua invasione dell’Ucraina: Nuova Delhi, infatti, dipende dalle importazioni di petrolio dalla Russia e ha in Mosca il suo principale fornitore di armi. Vista questa dipendenza e l’alleanza tra Russia e Cina, rivale dell’India, il governo indiano sta quindi cercando di diversificare le sue forniture militari, con accordi anche con la Francia, e di aumentare la produzione nazionale di armi. L’intesa tra Stati Uniti e India, quindi, mira a cambiare il paradigma della cooperazione tra i settori della difesa dei due Paesi, al fine di modernizzare la difesa indiana. Obiettivo della road map è infatti quello di velocizzare lo sviluppo di alcuni sistemi di combattimenti aereo, di mobilità terrestre, nel settore sottomarino e di incrementare le capacità di intelligence, in particolare quelle riguardanti la sorveglianza e la raccolta di informazioni.

General Electric pronta a produrre in India motori a reazione
Austin e il suo omologo indiano, Rajnath Singh, hanno detto di essersi impegnati anche per rivedere gli ostacoli normativi che impedirebbero una più stretta cooperazione tre le industrie. Mentre l’amministrazione guidata da Biden si è detta pronta a firmare un accordo che consentirebbe a General Electric di produrre in India dei motori a reazione destinati agli aerei militari indiani. Per questi motivi l’accordo tra Stati Uniti e India è importante anche per l’Ucraina: se le aspettative saranno rispettate, la Russia diminuirà le esportazioni verso l’India, perdendo così una fonte economica, ma anche una leva diplomatica nei confronti di uno dei più importanti Paesi dell’Indo-Pacifico.
Contraddizioni e doppio gioco di Nuova Delhi
Nuova Delhi, dal canto suo, incrementerebbe gli strumenti di deterrenza in funzione anti-cinese – i due Stati hanno delle dispute territoriali e nel giugno 2020 si erano registrati alcuni scontri tra i soldati dei due schieramenti al confine – guadagnando peso diplomatico. Ciò potrebbe risolvere l’apparente contraddizione di Nuova Delhi, membro dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, che comprende Cina e Russia, ma anche del Quad, l’accordo istituito tra Stati Uniti, Giappone, Australia e India per contrastare l’assertività di Pechino.

Modi garantisce impegno anche sul clima (ma con quale credibilità?)
Le preoccupazioni indiane nei confronti della Cina e la volontà di ritagliarsi un ruolo diplomatico maggiore nell’Indo-Pacifico sono state confermate anche con la partecipazione del premier indiano Narendra Modi al summit dell’India-Pacific Islands Cooperation, organizzato in Papua Nuova Guinea negli stessi giorni in cui questo Paese firmava l’accordo con gli Stati Uniti. Durante il summit, Modi ha sottolineato come l’India sarebbe pronta ad aiutare questi Stati nell’affrontare i cambiamenti climatici e nel supportarli nella fornitura di materie prime. Inoltre, il premier indiano ha detto che il Quad sarebbe pronto a condividere know-how di difesa e di sicurezza sanitaria in caso di bisogno. Al termine del summit, Modi è volato in Australia e alla fine di giugno dovrebbe presentarsi a Washington per incontrare il presidente statunitense Joe Biden.