Stati Uniti, più di 650 località cambiano nome: offendevano le donne
Centinaia di siti americani elimineranno dal toponimo il termine, parola dispregiativa verso le donne indigene. Per trovare soluzioni alternative verrà chiesto il parere delle comunità locali e degli esperti di diritto.
Gli Stati Uniti dicono addio al termine squaw. Come riporta la Cnn, più di 650 luoghi americani cambieranno nome eliminando tale vocabolo, di origine ignota ma dispregiativo nei confronti delle donne indigene. Si tratta infatti, come riporta l’Urban Dictionary, di una parola offensiva paragonabile alla N-Word per le persone di colore. Lo ha annunciato il Dipartimento dell’Interno, cui segretaria è Deb Haaland, primo esponente dei nativi americani al governo. «Nelle nostre terre federali non c’è posto per il razzismo», ha detto in un comunicato stampa la segretaria.

La maggior parte dei siti si trova sulla West Coast degli Stati Uniti
Per riuscire nell’intento, Haaland ha istituito la Force Derogatory Geographic Names che include 13 membri fra rappresentanti del territorio ed esperti di diritti civili, antropologia e storia. Sul sito dell’ente è già disponibile una mappa interattiva contenente le località, la maggior parte delle quali sulla West Coast. Per ogni area è già presente una lista di cinque possibili alternative che tengono conto di location, storia e caratteristiche del territorio. Ad esempio Squaw Creek, a nord di San Francisco in California, potrebbe diventare Geyser Rock, Burned Mountain oppure Mahnke Peak. Middle Fork Squaw Creek, nel Wyoming, invece potrebbe chiamarsi a breve Independent Mountain oppure Bear Trap. Non mancano i casi sulla costa est, tra i quali spicca Squaw Island, area a poca distanza dall’aeroporto JFK di New York.

«Le terre e le acque della nostra nazione dovrebbero essere luoghi per celebrare la vita all’aria aperta e il patrimonio culturale, non per perpetuare l’eredità dell’oppressione», ha proseguito la segretaria Haaland. «Le azioni di oggi segnano un passo significativo per onorare i nostri antenati». La Task Force ha annunciato inoltre di avere in programma incontri con le tribù native e le organizzazioni hawaiane, che daranno il loro contributo nella migliore scelta per rendere omaggio alle gesta del passato e mettere da parte le divergenze. Le consultazioni andranno avanti per altri due mesi, con il termine ultimo per presentare proposte o modifiche fissato per la fine di aprile.
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L’approvazione dei gruppi umanitari e il caso di Squaw Valley
Entusiasti i gruppi umanitari degli Stati Uniti, tra cui il Native American Rights Fund che ha salutato con giubilo l’annuncio. «Si tratta di un’imbarazzante eredità del passato colonialista e razzista di questo paese», ha detto il direttore esecutivo del fondo John Edward in un comunicato disponibile sul sito ufficiale. «È giunto il momento di mettere alle spalle insulti e termini dispregiativi». Non si tratta tuttavia della prima azione governativa. Già lo scorso settembre Squaw Valley Alpine Meadows, teatro delle Olimpiadi Invernali del 1960, aveva cambiato il suo nome in Palisades Tahoe.
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