«Verso l’infinito e oltre». Il motto di Buzz Lightyear, storico protagonista di Toy Story, ben si adatta all’opera di Icon, azienda statunitense che opera nel campo della stampa 3D. Leader nell’architettura edilizia, dato che conta decine di progetti negli States, ha in programma di espandere la sua attività sulla Luna. Grazie ad un contratto da 57 milioni di dollari con la Nasa, intende realizzare strutture sul satellite entro il 2030. Intanto, sul nostro pianeta, sta per avviare un’iniziativa per costruire abitazioni economiche, sperando così di risolvere il problema di accessibilità agli alloggi negli Usa. «Ci aspetta un futuro fantastico», ha detto alla Cnn il Ceo Jason Ballard. «Dobbiamo però comprenderne a pieno potenzialità e rischi».
Grazie alla Nasa, Icon spera di costruire sulla Luna entro il 2030
Fra le sfide più avveniristiche di Icon c’è indubbiamente quella di costruire strutture sulla Luna utilizzando la stampa 3D. Project Olympus, iniziativa che prende il nome dal vulcano più grande del Sistema Solare che si trova su Marte, spera di edificare già entro fine decennio. Disponibili dal 2022 i primi concept che Icon ha realizzato in collaborazione con gli studi di architettura Bjarke Ingles Group (BIG) e Space Exploration Architecture (SEArch+). Ispirandosi all’ISS e alle stazioni in Antartide, quest’ultima ha ipotizzato strutture a più piani con petali protettivi stampati in 3D attorno a un nucleo da realizzare sulla Terra. BIG ha invece ideato un complesso circolare che potrebbe vedere la luce direttamente sulla Luna. Si tratta ovviamente di spazi di lavoro e ricerca per astronauti in un vero e proprio accampamento con basi di atterraggio per navicelle e strade da percorrere con i rover.

Per realizzare le strutture con la stampa 3D, Icon ha in mente di utilizzare la regolite lunare, ossia il misto fra polvere e roccia che ricopre la superficie del satellite. Tramite una lavorazione con laser è possibile infatti trasformarla in un materiale simile alla ceramica capace di assorbire le radiazioni solari. I primi test sono già in corso all’interno di strutture a gravità zero, mentre successivamente si effettueranno prove in aree che simulano la gravità lunare. Secondo Ballard, soltanto nel 2026 o 2027 si potrà pensare di inviarle sulla Luna. Missione Artemis permettendo, ovviamente. «Dovremo assumerci dei rischi», ha dichiarato il Ceo di Icon alla Cnn. «Il futuro non è mai di per sé meraviglioso, ma noi dobbiamo renderlo tale».
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Con la stampa 3D Icon intende costruire negli Usa case accessibili per tutti
Pur avendo progetti al di fuori della nostra atmosfera, Icon vanta già numerosi successi sul nostro pianeta. Dopo aver inaugurato la prima struttura nel 2018, ha iniziato diversi progetti tra cui un complesso di 100 abitazioni ad Austin, in Texas, attualmente in via di sviluppo. Utilizzando il Lavacrete, un calcestruzzo ad alta resistenza, una macchina di nome Vulcan esegue la stampa dei muri e delle fondamenta. Fondamentale il supporto di Magma, un sistema di miscelazione che lavora direttamente in cantiere. Inizialmente, le case si sviluppavano all’interno di proprietà da circa 100 metri quadri, ma oggi è possibile estenderle anche a 600.

Sugli scudi però il progetto Initiative 99 che mira a realizzare abitazioni dal costo massimo di 99 mila dollari. «È una chiamata alle armi per l’intero settore edile», ha detto Ballard. «Urge un rinnovamento globale». Un recente sondaggio ha scoperto che metà della popolazione americana ha una «grave difficoltà» nel trovare appartamenti accessibili e a buon mercato. Initiative 99 partirà il prossimo 23 maggio e prevede un premio da 1 milione di dollari per i vincitori. Per un anno, studi di architettura statunitensi, ma anche privati e studenti, potranno presentare i loro progetti. Icon selezionerà i migliori, impegnandosi a realizzarli personalmente nel prossimo futuro.