Da lunedì 11 ottobre sale cinema e teatri aperti al 100% della loro capienza, discoteche al chiuso al 50, stadi al 75%, ingresso con Green Pass per tutti. Sono le novità sulle riaperture in zona bianca decise nel decreto varato dal Consiglio dei ministri giovedì 7 ottobre, misure che superano le indicazioni del Cts.
Che cosa prevede il Dl approvato dal governo
Nel testo approvato dal Cdm si prevede la riapertura per le sale da ballo al 50% al chiuso e al 75% all’aperto, oltre all’obbligo del lasciapassare verde si dovrà indossare la mascherina, eccetto che in pista, e registrare la tracciabilità dei clienti per almeno 14 giorni. Anche per lo sport si è scelto di allargare le maglie: 60% per gli stadi al chiuso e 75% all’aperto.
Riaperture: la soddisfazione di Franceschini
«Finalmente tutta la cultura ricomincia a vivere. Dall’11 ottobre cinema, teatri e concerti al chiuso e all`aperto tornano al 100% della capienza, ovviamente con mascherina e green pass. Negli stadi e nei palasport per la musica stesse regole dello sport». Lo annuncia su Twitter il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini. Soddisfazione anche per il presidente di Silb-Fipe, il Sindacato Italiano dei locali da Ballo, Maurizio Pasca, il quale ha sottolineato che ora «è arrivato il momento di ripartire in totale sicurezza», impegnandosi ad assicurare «controlli rigorosi».
Riaperture: le reazioni della politica
«Cinema, teatri e luoghi di cultura al 100% di capienza, discoteche al 50%, stadi al 75%. Il governo allenta la stretta sulle riaperture. Grazie al lavoro della ministra Elena Bonetti che per questo si è battuta in Consiglio dei ministri». Lo scrive in un tweet il presidente di Italia viva Ettore Rosato.
«Nessuna tassa in più per gli italiani e aumento della capienza di cinema (100%), stadi (75%) e discoteche (50%). Bene che si vada nella direzione auspicata dalla Lega, nel giorno dell’incontro tra il premier Mario Draghi e il segretario Matteo Salvini». Lo dichiarano in una nota i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.