Un armatore di un’azienda di trasporto marittimo di persone a Fusina, in provincia di Venezia, era stato licenziato dopo aver bevuto uno spritz durante l’orario di lavoro. Il tribunale ha però annullato il provvedimento in nome del fatto che l’uomo non era ubriaco.

Beve spritz al lavoro e viene licenziato
La vicenda risale allo scorso giugno, quando all’azienda di Fusina arrivarono delle foto e delle segnalazioni da parte dei colleghi del pilota che testimoniavano che l’uomo, durante i turni di lavoro, aveva bevuto uno spritz. L’azienda decise di licenziarlo immediatamente facendo leva sul presunto stato di ubriachezza dell’uomo. Il pilota, non accettando la decisione, fece ricorso rivolgendosi al Giudice del lavoro. Dopo mesi, il tribunale si è espresso e nella sentenza emanata ha giudicato illegittimo il provvedimento di licenziamento intrapreso dall’azienda di trasporto veneta decidendo di annullare il provvedimento.

L’azienda deve risarcire il pilota
Il Giudice del Lavoro ha condannato l’azienda al risarcimento delle sei mensilità trascorse dal licenziamento. Il provvedimento era illegittimo secondo il giudice, perché l’uomo non era ubriaco. Ma, se da una parte la sentenza annulla la decisione presa a giugno dall’azienda, dall’altra non può imporre il reintegro del dipendente perché in ogni caso l’assunzione di alcolici è vietata per il personale di pilotaggio.
Nella sentenza si legge: «La responsabilità e quindi la diligenza connessa alla conduzione dei natanti della portata di circa 300 passeggeri implica la necessità di astenersi durante l’orario di lavoro e lo svolgimento delle mansioni di comandante dall’assunzione di sostanze alcoliche: non solo non si deve essere ubriachi ma altresì non ci si deve porre nella condizione di poterlo essere. E non può imporsi alla società datrice di lavoro di avvalersi di un comandante che durante l’orario di lavoro si allontani dall’imbarcazione per assumere alcolici e si metta poi alla conduzione».