Il 2021, lo abbiamo ripetuto tante volte, è stato l’anno magico dello sport italiano, che ha fatto incetta di medaglie e record alle olimpiadi e alle paralimpiadi, come di trofei nei vari tornei continentali e mondiali. Anche per questo inevitabilmente dispiace un po’ metterselo alle spalle, ma la speranza è che l’incantesimo continui anche in un futuro. Magari grazie alle prestazioni di alcuni giovani talenti, da cui nei prossimi dodici mesi ci si aspetta il definitivo salto di qualità. Dal calcio al tennis, passando per basket, nuoto, ciclismo e volley, guardare al domani con un pizzico d’ottimismo non è poi così azzardato.
Calcio, che sorpresa questo Frattesi
È il pallone, forse, lo sport in cui abbiamo più bisogno di un nuovo campione di livello assoluto. E anche in fretta. A marzo, infatti, l’Italia di Mancini si giocherà la qualificazione ai Mondiali in programma in Qatar e dopo l’assenza di Russia 2018, l’obiettivo dichiarato è evitare un altro forfait. Giunto al giro di boa, il campionato 2021/22 non ci sta regalando il tanto atteso centravanti, ma di recente ha visto l’esplosione di un giovane centrocampista, Davide Frattesi, classe ’99 del Sassuolo. Nato e cresciuto nella Capitale, da capitano dei giovanissimi della Lazio nel 2014 è passato alla Roma. Poi, nel 2017, nell’ambito dell’affare-Defrel, è finito nel club emiliano. Da qui tre stagioni in prestito in B, tra Ascoli, Empoli e Monza, e finalmente l’esplosione in massima serie: box to box, capace di unire quantità e qualità, ha anche una buona verve realizzativa, confermata dalle quattro reti del girone d’andata, una persino alla Juventus. Scendendo di categoria, meritano una citazione Federico Gatti del Frosinone e l’attaccante Lorenzo Lucca del Pisa, per i rumors di mercato, già promessi sposi di club importanti. Ancora più giù, in C, c’è il bomber Luca Moro del Catania, 18 gol in 17 partite di campionato, su cui avrebbe messo gli occhi addirittura la Juventus.

Volley: Julia Ituma, occhio alla “nuova Egonu”
L’etichetta di nuova Egonu è pesante e forse prematura, ma Julia Ituma ha talento in abbondanza e colpi che lasciano davvero ben sperare gli appassionati di volley. Nata a Milano nel 2004 da genitori nigeriani, è una schiacciatrice alta 1,91 metri e in grado di saltare fino a quota 3,35 metri (da quando ha 15 anni): cresciuta nella Polisportiva San Filippo Neri, da tre anni milita nel Club Italia, società di proprietà della Federvolley che ha l’obiettivo di formare giovani pallavoliste provenienti dai vivai delle varie squadre della penisola. Dalla prossima estate vestirà la casacca della Savino Del Bene Scandicci, una delle squadre più in vista nel panorama della serie A-1. Il futuro, insomma, potrebbe essere suo.
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Ciclismo, speranze affidate ad Aleotti e Fortunato
Oltre a Filippo Baroncini, campione del mondo nella gara in linea Under-23 disputata a Lovanio e appena passato professionista con la Trek-Segafredo, il ciclista da tenere d’occhio nel 2022 è lo scalatore Giovanni Aleotti, se non altro perché stiamo vivendo un periodo storico in cui latitano i talenti italiani per le corse a tappe. Originario di Mirandola, in provincia di Modena, professionista dalla stagione appena terminata, il classe 1999 Aleotti attualmente corre con la BORA-hansgrohe, con cui nel 2021 ha portato a termine il suo primo Giro d’Italia e ha vinto il Sibiu Cycling Tour. Più grande di tre anni, Lorenzo Fortunato, anch’egli all’esordio nell’ultima Corsa rosa, si è tolto addirittura lo sfizio di centrare una delle imprese più belle delle intere tre settimane, vincendo a sorpresa la tappa con arrivo in cima al monte Zoncolan. In forza alla Eolo Kometa, guidata da Ivan Basso e Alberto Contador, ha rifiutato offerte importanti, rinnovando il contratto per i prossimi due anni. Dietro la decisione, la promessa di essere capitano nelle grandi corse a tappe.
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Basket, è già Banchero-mania
Dall’italoamericano Nico Mannion, che dopo una stagione in Nba è approdato alla Virtus Bologna, a un altro, possibile prima scelta al prossimo draft. Paolo Banchero ha 19 anni e una manciata di partite con i Blue Devils di Duke, che gli sono già bastate per mettere in mostra tutto il suo talento. Dalla Ncaa, la lega americana riservata ai college, all’Nba, per l’ala grande di 2,08 metri nato nel 2002 a Seattle da papà italiano il passo per sfondare nel grande basket dovrebbe essere breve. A patto di evitare gli eccessi, come quello che lo scorso 16 novembre gli è costato una denuncia per favoreggiamento, sorpreso in macchina con un compagno di squadra positivo all’alcol test. Per rimanere al campo, l’unico problema sembrano essere i crampi, che accusa spesso durante le partite: nel corso di ogni gara, è stato dimostrato, perde circa 3,5 litri di sudore. Ma il ragazzo si farà.

Tennis, Musetti sogna la top 20
Siamo felicissimi per il successo di Matteo Berrettini, ormai stabilmente nella top ten ATP di tennis. E aspettiamo con trepidazione l’esplosione del 2001 Jannik Sinner. Ma oltre le due stelle c’è di più, come si cantava una volta. In rampa di lancio, scalpita il 2002 Lorenzo Musetti. Carrarese, vanta come best ranking la 57esima posizione, mentre per adesso il miglior risultato nelle prove del Grande Slam è rappresentato dagli ottavi di finale al Roland Garros. Da juniores si è aggiudicato gli Australian Open 2019, il più giovane tennista italiano a riuscirsi: aveva 16 anni, 10 mesi, 23 giorni. «L’obiettivo per il 2022 è solo quello di crescere e fare esperienza, vista la sua giovane età», ha dichiarato il coach Simone Tartarini. Ma la top 20 non è utopia.

Nuoto, le bracciate d’oro di Miressi
In quel di Abu Dhabi, primo italiano a centrare l’impresa, si è appena laureato campione del mondo dei 100 metri stile libero in vasca corta: oro con 45″57 per Alessandro Miressi, che ha migliorato pure il primato nazionale di un centesimo. Nell’anno segnato dal ritiro di Federica Pellegrini, il nuoto azzurro ha capito di poter dormire sonni tranquilli. Negli Emirati Arabi, il torinese delle Fiamme Gialle ha vinto altri due ori: nella 4x100m misti e nella 4x50m stile libero. Per lui sono tre, sui cinque complessivi della spedizione azzurra. Prima, a Tokyo, erano arrivate anche le medaglie olimpiche, entrambe in staffetta: argento nella 4×100 stile libero e bronzo con la 4×100 misti. Giusto per non farsi mancare nulla, nel curriculum del classe ’98 c’è poi l’oro europeo ottenuto a Glasgow tre anni fa. Non resta che aspettare il 2022 allora, scandito dagli europei di Roma e dai mondiali giapponesi, dove il velocista di Moncalieri potrebbe scrivere altre importanti pagine di sport.
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