Compagnie aeree, industria automobilistica e società di combustibili fossili come è noto sono fra i principali responsabili del riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacciai. Eppure, sono anche i maggiori sponsor degli sport invernali. Eventi internazionali di Coppa del mondo e intere federazioni fanno affidamento su di loro per finanziare gare di sci e snowboard. L’allarme arriva pochi giorni dopo che alcuni campioni hanno chiesto alla FIS (Federazione internazionale di Sci e Snowboard) di reagire contro la crisi climatica.
They are the 'Snow Thieves', so why are major climate polluters allowed to sponsor winter sports?
New report from us, @NewWeatherInst @NewSverige @BadvertisingS @RapidTransition @_wearepossible
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Sport invernali, quali sono i maggiori sponsor delle gare di sci e snowboard
Autori dello studio il think tank New Weather Sweden e i promotori della campagna Badvertising, che da anni combatte contro le pubblicità di società che alimentano la crisi climatica. I dati mostrano come oltre 100 gare, atleti e federazioni internazionali ricevano soldi da società inquinanti. Spiccano gli 83 contratti pubblicitari con il settore dell’automotive, dove domina la presenza di Audi. Nel 2021 la casa tedesca ha prodotto il 90 dei suoi veicoli con motori diesel o benzina, eppure è sponsor principale della stessa FIS. In elenco anche Bmw, Toyota, Volvo, Alfa Romeo, Ford, Volkswagen, Mercedes, Skoda e Subaru. «È una grande ironia», ha detto al Guardian l’ex sciatore svedese Emil Johansson Kringstad. «Le compagnie di combustibili fossili stanno sciogliendo la neve di cui sport invernali necessitano per sopravvivere». Il surriscaldamento globale ha ridotto ad esempio di 36 giorni la durata media del manto nevoso sulle Alpi.

«La CO₂ sta distruggendo tutto ciò che serve a questo sport», ha affermato Lizzy Yarnold, oro olimpico per il Regno Unito a Sochi 2014 e Pyeongchang 2018 in skeleton. «È come se gli sport invernali stessero inchiodando il coperchio alla loro stessa bara». Il riferimento è ai Giochi olimpici di Pechino 2022, i primi a dover fare affidamento quasi esclusivamente sulla neve artificiale. Oltre alle auto, fra gli sponsor inquinanti ci sono anche 12 società di combustibili fossili, tra cui la russa Gazprom, e cinque compagnie aeree come Lufthansa e British Airways. Eppure, pochi giorni fa alcuni fra gli atleti più influenti al mondo avevano esortato la FIS a creare un programma «geograficamente sostenibile», riducendo almeno gli spostamenti intercontinentali. «Oggi non ci sono più aziende di tabacco nello sport», ha concluso Andrew Simms, presidente di Badvertising. «Bisognerebbe fare lo stesso con i combustibili fossili».
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Da Brignone a Vinatzer, atleti e federazioni presenti nel rapporto
Federazioni, atleti, competizioni. L’analisi di Badvertising non risparmia nessuno, mettendo sotto i riflettori i contratti di sponsorizzazione anche per alcune stelle degli sport invernali. Per quanto riguarda l’Italia, in lista si trovano Federica Brignone, medaglia d’argento nell’ultima gara di Crans Montana, e Alex Vinatzer. I due hanno un contratto con Audi, che finanzia anche le gare di Cortina d’Ampezzo e la nostra FISI. Infine gli eventi di Kronplatz, in Alto Adige, vantano finanziamenti di Mercedes. Il rapporto presenta anche numerosi nomi importanti fra sci e snowboard. La Casa dei quattro cerchi sponsorizza gli austriaci Manuel Feller, Ramona Siebenhofer e Marco Schwartz.

Per la Svizzera impossibile non citare le campionesse Lara Gut-Behrami, oro a Pechino in supergigante, oltre a Wendy Holdener, Michelle Gisin e Corinne Suter. Con Audi hanno rapporti l’elvetico Beat Feuz e la slovacca Petra Vlhova. Il rapporto cita anche il fondista Johannes Kloebo, cinque volte medaglia olimpica e detentore di tre Coppe del mondo generali, e il suo contratto con la petrolifera Uno-X.
