L’Unione europea è pronta a dare il proprio via libera sulla proroga dello split payment. A riferirlo è il comunicato stampa diffuso dal ministero dell’Economia e delle Finanze in data 9 maggio 2023. Questo vuol dire che la scadenza del meccanismo della scissione dei pagamenti dell’IVA, attualmente prevista al 30 giugno 2023, slitta e, probabilmente, con la riforma fiscale potrebbe arrivare fino al 30 giugno 2026.
Split payment, che cos’è e come funziona
Quando si parla di split payment si fa espresso riferimento al meccanismo della scissione dei pagamenti dell’IVA che si applica per le operazioni compiute dai cittadini nei confronti delle pubbliche amministrazioni, degli enti pubblici economici, delle fondazioni, delle società controllate o partecipate pubbliche o da enti e fondazioni e nei confronti di società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.
Quanto al funzionamento, lo split payment permette al soggetto privato di incassare l’importo della fattura al netto dell’IVA, con quello che emette la fattura che è chiamato ad indicare l’imposta, ma non ad addebitarla. Il versamento dell’imposta sul valore aggiunto verrà poi effettuato direttamente dal soggetto che riceve la fattura.
La proroga
«In vista dell’attuazione della riforma fiscale – si legge nel comunicata del ministero – in cui è prevista una revisione organica del sistema, il Ministero dell’economia e delle finanze comunica che è in arrivo il via libera degli organismi Ue al rinnovo dell’autorizzazione ad applicare lo split payment (scissione dei pagamenti) dell’IVA, in scadenza il 30 giugno 2023». La riforma fiscale, si ricorda, è attualmente in fase di esame in Parlamento, motivo per cui la proroga servirà a coprire il periodo compreso tra la scadenza attuale e l’entrata in vigore della riforma.
Come anticipato, il via libera sul tema dato dall’Unione europea (con la decisione di esecuzione 2017/784 del Consiglio Ue e la decisione di esecuzione 2020/1105 del Consiglio Ue) potrebbe portare a poter utilizzare il meccanismo split payment fino al 30 giugno 2026 nei confronti degli stessi soggetti al momento chiamati all’applicazione dello strumento.