Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti è preoccupato che le gigantesche gru di fabbricazione cinese situate nei porti dalla East alla West Coast possano in realtà essere utilizzate dalla Cina come strumento di sorveglianza e spionaggio. Lo scrive il Wall Street Journal. Fonti del Pentagono e delle agenzie di sicurezza nazionale, citate dal giornale, hanno paragonato le gru portuali del produttore cinese Shanghai Zhenhua Heavy Industries a un cavallo di Troia.

I timori del Pentagono e la risposta cinese: «Paranoia»
Queste macchine, hanno spiegato, sarebbero dotate di sofisticati sensori in grado di registrare e tracciare l’origine e la destinazione dei container in partenza o in entrata negli Stati Uniti. Considerato che alcuni porti vengono regolarmente utilizzati dal Pentagono per inviare merci militari in tutto il mondo, queste gru sarebbero in grado di carpire informazioni sensibili. L’ambasciata cinese a Washington ha detto al Wall Street Journal che le preoccupazioni degli Stati Uniti sulle gru spia sono «motivate dalla paranoia»: i diplomatici ritengono che le teorie sulla minaccia cinese possano essere di ostacolo al commercio e alla cooperazione economica tra i Paesi, danneggiando gli stessi Usa. La Shanghai Zhenhua Heavy Industries Co. Ltd. è un’azienda statale cinese fondata nel 1992: oggi è una delle maggiori produttrici mondiali di attrezzature portuali, marine e navali quali gru, navi e grandi strutture in acciaio

Il caso del pallone spia abbattuto al largo della Carolina del Sud
All’inizio di questo 2023, le relazioni tra Stati Uniti e Cina si erano nuovamente raffreddate dopo che Washington ha accusato Pechino di attività di spionaggio. Com’è noto, il 4 febbraio un pallone aerostatico cinese è stato abbattuto al largo della costa della Carolina del Sud, dopo che in precedenza aveva volato nello spazio aereo statunitense per diversi giorni. La Casa Bianca ha affermato che il pallone era dotato di apparecchiature di intelligence elettronica, mentre i vertici del Partito Comunista hanno replicato che si trattava di un apparecchio utilizzato per scopi meteorologici, finito accidentalmente in territorio statunitense dopo aver perso la rotta. Dopo l’abbattimento del pallone spia, il Pentagono ha reso noto di aver riconfigurato il sistema radar, rendendolo più sensibile.
📍ATLANTIC OCEAN – @USNavy Sailors assigned to Explosive Ordnance Disposal Group 2 recover a high-altitude surveillance balloon off the coast of Myrtle Beach, South Carolina, Feb. 5, 2023. pic.twitter.com/QwjSFQEw1b
— U.S. Fleet Forces (@USFleetForces) February 7, 2023
Dalle torri cellulari ai diplomatici, la rete dello spionaggio di Pechino
Il pallone abbattuto al largo della Carolina del Sud e le gru nei porti statunitensi sono solo una parte delle rete di spionaggio cinese negli States, la classica punta dell’iceberg. Tra il 10 e il 12 febbraio, l’Air Force Usa ha abbattuto tre oggetti non identificati ad alta quota individuati al largo della costa dell’Alaska, sul territorio dello Yukon in Canada e sul lago Huron nel Michigan, tutti e tre di presunta fabbricazione cinese. Secondo la Federal Communications Commission, torri per telefoni cellulari con tecnologia Huawei, sparse sul territorio statunitense, consentirebbero a Pechino di raccogliere informazioni. I funzionari federali hanno inoltre avviato varie indagini sugli acquisti di terreni vicino a infrastrutture sensibili da parte di società o attori cinesi. Nel 2017, ad esempio, Pechino si era offerta di costruire un giardino presso il National Arboretum di Washington, di cui avrebbe fatto parte una pagoda alta 20 metri, edificata a pochi chilometri dal Campidoglio: secondo il dipartimento della Difesa avrebbe potuto ospitare apparecchi per spionaggio e, perciò, l’intero progetto fu abortito. Un altro terreno finito al centro delle polemiche è quello acquistato dal Fufeng Group nel Nord Dakota: il gruppo cinese ha pagato 2,3 milioni di dollari per 300 acri, su cui costruire uno stabilimento per la lavorazione del mais. Peccato che quel terreno sia situato a meno di 20 chilometri dalla base aerea Usa di Grand Forks. Le autorità Usa hanno poi chiuso il consolato cinese di Houston, considerato un focolaio di spie. E non bisogna poi dimenticare che la Cina si è spesso appoggiata a scienziati cinesi espatriati, studenti (come Ji Chaoqun, arrestato nel 2018) e perfino uomini d’affari per effettuare sofisticate azioni di spionaggio sul territorio americano.